venerdì 27 gennaio 2017
Era arrivata in Italia nel 2008, qualche giorno fa un connazionale le ha detto di aver visto il figlio di 23 anni a Lampedusa. Cgil e Polizia hanno reso possibile il lieto fine
23enne sbarcato a Lampedusa trova la madre in Italia dopo 8 anni
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Madre e figlio si ritrovano in Italia dopo otto anni. I due, di nazionalità camerunense, non sapevano di essere a qualche centinaia di chilometri di distanza ma grazie ad un connazionale e all'aiuto di sindacalisti e poliziotti si sono ritrovati e tra poco si potranno riabbracciare. Una storia a lieto fine tra le tante di disperazione che ogni giorno purtroppo hanno come protagonisti i migranti.

La donna, che ha 46 anni era arrivata in Italia clandestinamente dal Camerun otto anni fa viaggiando da sola e lasciando suo figlio a casa. Temeva di non poterlo riabbracciare più ma ora, grazie a un connazionale che le ha detto di averlo visto durante uno sbarco a Lampedusa, all'aiuto della Cgil e all'impegno di diverse questure, lo ha ritrovato.

La storia si è sviluppata sull'asse Bergamo-Lecce. La donna da tempo vive a Bergamo e ha ritrovato la speranza di abbracciare suo figlio, ora 23 enne, che aveva lasciato ancora adolescente, qualche giorno fa quando un connazionale le ha detto di averlo visto durante uno sbarco nell'isola siciliana. La donna si è quindi attivata scrivendo prima un appello alla Cgil di Bergamo che si è rivolta alla questura che ha a sua volta ha diramato la richiesta a tutti gli uffici territoriali su tutto il territorio. È stata la Questura di Lecce, controllando la propria banca dati, ad accorgersi della presenza in zona del giovane, ospitato dal 15 dicembre scorso in un centro per richiedenti asilo della provincia di Lecce.

Madre e figlio sono stati subito messi in contatto e in queste ore la Questura di Lecce sta provvedendo ad ultimare tutte le formalità per il ricongiungimento familiare.

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