lunedì 14 novembre 2022
Auspicio generico a riprendere la collaborazione. A Bruxelles l'Italia chiede un ulteriore incontro. Il ministro Tajani: serve una soluzione europea
Crisi Italia-Francia, Mattarella sente Macron. Nulla di fatto al vertice Ue

Ansa

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Sulle tensioni tra Italia e Francia in tema di migranti interviene il Quirinale. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha avuto con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, un colloquio telefonico, nel quale è stata sottolineata la «piena collaborazione in ogni settore» sia bilaterale sia in ambito comunitario. C'è ovviamente - si è appreso - un auspicio generico a riprendere la collaborazione, senza entrare sui particolari delle questioni sul tappeto.



La notizia della telefonata tra Mattarella e Macron è stata resa nota con un comunicato congiunto, diffuso dalla due presidenze e messo in home page sul sito del Quirinale e su quello dell'Eliseo.

Nello stesso giorno il ministro degli Esteri Antonio Tajani è arrivato nella sede del Consiglio europeo, a Bruxelles, per partecipare al Consiglio Affari Esteri. Su richiesta italiana si è parlato dei flussi migratori nel Mediterraneo Centrale e della crisi scoppiata con la Francia per via della nave Ocean Viking. "Il comune sentire - ha detto Tajani al termine del Consiglio ue e dell'incontro la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola - è che serva una soluzione europea" per regolare i flussi migratori. Il Consiglio Affari Esteri, continua Tajani, "si è svolto in maniera molto tranquilla. Abbiamo posto come Italia il tema dell'immigrazione, che è un problema europeo, non di Italia e Francia, di Italia e Germania. Sono stato molto chiaro: ho ribadito che per noi il tema deve essere affrontato e risolto a livello comunitario. Non c'è solo l'immigrazione attraverso la rotta mediterranea, ma anche attraverso la rotta balcanica. Riguarda moltissimi Stati". Tajani ha chiesto una riunione congiunta dei ministri degli Esteri e degli Interni.

Interpellato sulla questione delle Ong e sui soccorsi in mare, Tajami ha detto che il codice di condotta per le organizzazioni non governative che operano in mare deve essere "rinforzato". Nel Consiglio, dice Tajani, "ho posto il problema dell'arrivo nel nostro Paese di migranti che arrivano nel nostro Paese con le navi delle Ong, ricordando quello che ha scritto Frontex nell'ultima relazione: sono navi che non fanno soccorso in mare, ma hanno appuntamenti in mezzo al Mediterraneo con i trafficanti che portano le persone e le scaricano sulle navi delle Ong. Questo deve essere controllato e regolato dall'Ue: c'è un codice di condotta e secondo noi deve essere rinforzato", conclude.

Il tema degli sbarchi e della ripartizione dei migranti salvati in mare, ha ricordato oggi il portavoce capo della Commissione Eric Mamer, è di competenza del Consiglio Affari Interni, che riunisce i ministri dell'Interno, non del Consiglio Affari Esteri, che è competente sulla dimensione esterna delle migrazioni (rapporti con i Paesi di origine e di transito dei migranti).

Una riunione ordinaria del Consiglio Affari Interni è già in calendario per l'8-9 dicembre.

Ue, nei soccorsi in mare non c'è differenza tra navi Ong e altre

L'Italia è "il principale beneficiario" del "meccanismo volontario di solidarietà" per i ricollocamenti di migranti, con "Francia e Germania" come partner principali. Finora sono stati ricollocati "117 migranti" dall'Italia in altri Paesi, "so che il numero non sembra molto, ma abbiamo 8mila impegni" di ricollocamento. E' un meccanismo che "funziona". Così ha spiegato la portavoce della Commissione Europea per gli Affari Interni Anitta Hipper, durante il briefing con la stampa a Bruxelles.
"Non facciamo differenze" tra le navi delle Ong e le altre, "c'è un obbligo giuridico chiaro e inequivocabile: il salvataggio della vita umana deve esserci, quali che siano le circostanze che conducono le persone a trovarsi in una situazione di difficoltà".

Gli strascichi della crisi non ancora sanata tra Francia e Italia si erano visti anche domenica, con Parigi che aveva alzato ancora i toni, definendo «Giorgia Meloni la grande perdente di questa situazione», domenica Berlino si era schierata a sostegno del soccorso umanitario. «L'impegno delle ong merita la nostra riconoscenza e il nostro appoggio», aveva twittato l'ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling mentre il Bundestag finanzierà con due milioni di euro l'anno la tedesca United4Rescue, che si prepara a mandare nel Mediterraneo la nave umanitaria Sea Watch 5.

Anche l'Italia non era arretrata: «Il governo è pronto al pugno duro sugli sbarchi», aveva rilanciato il vicepremier Matteo Salvini, mentre il ministro degli Esteri Tajani, pur ribadendo le ragioni di Roma, era sembrato tendere la mano ai francesi: "Siamo pronti a parlare con Parigi e a chiudere una polemica che non è partita da noi". Un incontro tra la premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron «al momento non è previsto» al G20 che si apre martedì a Bali, aveva fatto sapere Tajani. Ma se il presidente del Consiglio italiano già venerdì scorso aveva espresso la sua disponibilità a parlarsi «per mettere sul tavolo le soluzioni», la Francia non aveva dato segnali di apertura fino alla telefonata odierna tra Macron e Mattarella.

Il portavoce del governo francese, Olivier Véran, aveva confermato che Parigi non farà quanto era stato previsto, ovvero accogliere «un po' più di 3.000 persone» sbarcate in Italia, «di cui 500 entro la fine dell'anno», nel quadro del meccanismo di solidarietà. E a favore dell'attuale schema europeo, deciso a luglio scorso, è anche il governo socialista di Pedro Sanchez, che sempre domenica non ha firmato la richiesta di un cambio di marcia in tema migratorio avanzata da Italia, Grecia, Malta e Cipro.

Withub


Gli sbarchi autonomi sulle coste italiane non si fermano. Circa 650 persone migranti, in gran parte di origine mediorientale, sono arrivati nel porto di Roccella Jonica domenica. E nella tarda mattina di oggi, dopo una complessa e articolata operazione di soccorso in mare compiuta dalla Guardia costiera, sono giunti 263 migranti di varie nazionalità. Negli ultimi 16 giorni, solo a Roccella si erano già verificati altri 11 sbarchi.

Poco dopo le 6 del mattino, al porto di Pozzallo (Ragusa) sono arrivati altri 78 persone migranti soccorse dalla Guardia costiera in due interventi a circa 40 miglia da Portopalo di Capo Passero.

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