martedì 27 dicembre 2016
L’allarme di Oim: già 525 morti in mare nei primi due mesi dell’anno. Da gennaio 13.440 migranti hanno raggiunto le coste italiane, erano 5.273 nello stesso periodo di un anno fa
Sbarco nel porto di Pozzallo

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Gli arrivi di migranti verso l'Ue continuano a calare anche a febbraio rispetto a un anno fa, con 10.900 sbarchi totali pari a meno di un decimo di quelle del febbraio 2016. Il numero di arrivi complessivi segna però +46% rispetto a gennaio a causa dell'aumento dei migranti entrati in Europa dall’Italia, utilizzando la rotta del Mediterraneo centrale – in partenza dalla Libia - con quasi 9mila arrivi, più del doppio rispetto al mese precedente.

Sono gli ultimi dati diffusi da Frontex, secondo cui il numero di migranti arrivati in Italia tra gennaio e febbraio sale a 13.440. Erano meno della metà un anno fa: 5.273.

Intanto l’Oim, l’Organizzazione mondiale per le migrazioni lancia l’allarme: già 525 morti in mare da inizio anno. Servono vie legali e sicure per chi fugge dalla guerra e dalla fame, incalzano le organizzazioni
umanitarie.

Le due nazionalità principali dei migranti giunti sulle coste italiane a febbraio sono Guinea e Bangladesh. La maggior parte dei migranti africani arriva in Libia via terra, mentre i bengalesi vi arrivano in aereo, soprattutto a Tripoli, via il Medio Oriente, ed entrano nel Paese con un visto di lavoro libico, pagando poi i trafficanti per arrivare sulla costa dove partono i barconi per l'Italia.

Il numero di arrivi nelle isole greche, invece, è crollato ad appena un migliaio, un terzo in meno rispetto a gennaio e una minima frazione rispetto a un anno fa, per un totale di appena 2.500 arrivi nei primi due mesi dell'anno. Lo stesso dicasi per gli arrivi alla frontiera di terra della Grecia, con appena 180 arrivi a febbraio.
Le nazionalità principali dei migranti lungo la rotta del Mediterraneo orientale sono Siria, Pakistan e Repubblica Democratica del Congo.

La rotta dei Balcani occidentali, invece, ha visto meno di mille attraversamenti dei confini a febbraio, in prevalenza di afghani e pachistani, pari a -36% rispetto a un mese fa e a meno del 3% degli arrivi
registrati un anno fa.

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