mercoledì 11 febbraio 2015
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"L’ennesima tragedia del mare avvenuta al largo di Lampedusa ha confermato l’inadeguatezza dell’operazione Triton come unica misura per la gestione dei flussi migratori e la sua limitatezza nel portare soccorso ai migranti in mare". E' l'allarme lanciato da un gruppo di ong (Ai.bi, Amnesty International Italia, Caritas Italiana, Centro Astalli, Fondazione Migrantes, Emergency, Intersos, Save the Children e Terre des Hommes), che chiedono al governo Italiano e all’Unione europea "un reale cambio di rotta nelle politiche sull’immigrazione".  "Occorre aprire immediatamente - prosegue l'appelo - canali sicuri e legali d’accesso in Europa, per evitare ulteriori perdite di vite in mare, che consentirebbe di gestire un fenomeno ormai stabile e probabilmente in aumento". Le organizzazioni chiedono inoltre all’Italia e all’Unione europea di "rafforzare le operazioni di ricerca e soccorso in mare e di avviare politiche che garantiscano la protezione e la tutela dei diritti umani di rifugiati, migranti e richiedenti asilo che attraversano il Mediterraneo. Non è più tempo di affrontare il fenomeno dei flussi migratori di persone in fuga da guerre, persecuzioni e povertà con azioni insufficienti e poco efficaci. L’Operazione Mare Nostrum ha ampiamente dimostrato che l’Europa può affrontare meglio questo problema, dando priorità alla ricerca e al salvataggio in mare. Tuttavia è necessario un impegno diverso e condiviso in tutta Europa che preveda il dispiegamento congiunto di mezzi e risorse, con approcci e strumenti realmente utili a salvare vite umane e non solo a pattugliare le nostre coste, oltre a politiche di immigrazione e asilo che diano priorità alla dignità delle persone".
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