mercoledì 7 giugno 2023
Maxi-operazione di soccorso della Guardia costiera italiana. Naufragio in Algeria, 4 morti e 22 dispersi. Allarme Oxfam: sui migranti la Ue medita scelte scellerate. Riuniti i ministri degli Interni
Quasi 1.500 persone salvate in poche ore. Vertice sui migranti a Bruxelles
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Il mare calmo spinge le partenze di migranti verso l'Italia e sono giorni di superlavoro per la Guardia costiera che in poche ore ha recuperato quasi 1.500 persone nel mare Jonio, nell'area di propria responsabilità. Nello specifico, nella notte tra il 5 e il 6 giugno - a seguito di avvistamento aereo Frontex - due motovedette, rispettivamente provenienti da Roccella Ionica e Catania, con la collaborazione di un pattugliatore Frontex, sono intervenute per trarre in salvo circa 590 persone presenti a bordo di un peschereccio a 52 miglia da Crotone. I migranti sono stati in seguito trasbordati sulla nave Diciotti della Guardia costiera. La stessa Diciotti è stata successivamente impegnata nelle attività di soccorso di un secondo peschereccio con circa 650 migranti a bordo. Le attività si sono svolte con il supporto della nave di Frontex "MAI 1107", di due motovedette della Guardia Costiera, nonché di un mercantile presente in zona. Durante le prime ore del mattino di martedì, una motovedetta della Guardia Costiera di Crotone ha tratto in salvo i 47 migranti presenti a bordo di una barca a vela in difficoltà. Tra questi: due bambini che necessitavano di immediate cure mediche. Concluse la scorsa notte, invece, le operazioni di soccorso di circa 130 migranti presenti a bordo di un barchino in difficoltà a 117 miglia da Capo Rizzuto, segnalato anche da Alarm Phone, su cui sono intervenute la motovedetta della Guardia costiera di Crotone e un'unità navale della Guardia di Finanza.

Gli sbarchi nei porti di Sicilia e Calabria: 500 egiziani e siriani a Reggio Calabria, 250 a Catania, 200 a Messina, 174 a Crotone

E' stato completato nel pomeriggio di mercoledì nel porto di Reggio Calabria lo sbarco dei 500 migranti giunti a bordo della nave "Diciotti" della Guardia costiera. Si tratta di 443 uomini, una donna e 56 minori di cui due con un'età inferiore ai 14 anni. La metà, 250 migranti, sono egiziani. Gli altri sono provenienti dal Pakistan (145), dalla Siria (99) e dal Bangladesh (6). Altri 250 migranti, sempre sulla nave Diciotti, Sulla nave "Diciotti" verranno fatti sbarcare al porto di Catania.
Doppio sbarco a distanza di poche ore, nella notte, al porto di Crotone. Sono in tutto 174 i migranti soccorsi, nelle due operazioni, al largo delle coste calabresi da unità della Guardia costiera mentre erano a bordo di due diverse imbarcazioni provenienti una dalla Turchia e l'altra dalla Libia. Nel primo sbarco, poco dopo la mezzanotte, sono giunte al porto di Crotone 128 persone che si trovavano su un peschereccio partito dalle coste libiche. In gran parte (114) provengono dal Pakistan. Tra loro solo una donna (di nazionalità indiana) ed 11 minori non accompagnati. Nel secondo sbarco avvenuto qualche ora dopo, sono stati accolti 46 migranti che si trovavano su una barca a vela partita dalle spiagge della Turchia. I migranti a bordo provengono da Iraq, Iran e Afganistan.

Naufragio in Algeria

E' di quattro morti, tra cui una donna e il suo bimbo, e altri 22 dispersi il bilancio di un naufragio avvenuto in Algeria. L'imbarcazione è affondata al largo di Cherchell, nella provincia di Tipaza, a ovest di Algeri. Lo riferiscono i media algerini, tra cui il sito del quotidiano privato Echorouk. Squadre di sommozzatori della Protezione civile hanno recuperato i quattro corpi lunedì sera, mentre due persone, di cui una di nazionalità siriana, sono state tratte in salvo, precisa il sito.

A Bruxelles la riunione dei ministri dell'Unione Europea​

Ma oggi è anche il “D-Day” per la (attesa) svolta in Europa. Anche se alla vigilia il negoziato appare ancora tutto in salita. Il dossier “è molto delicato” fanno sapere da Bruxelles. Dalla riunione dei ministri degli Interni si aspetta “una fumata bianca”. La maggioranza qualificata per approvare il Patto per le migrazioni e l’asilo al Consiglio interni senza l’Italia «è possibile ma non auspicabile» ha dichiarato una fonte diplomatica europea.

Allarme Oxfam: sui migranti la Ue medita scelte scellerate​

Intanto Oxfam lancia l’allarme: rispetto ai dossier che verranno affrontati in particolare per quanto riguarda la definizione di nuove politiche comuni di controllo delle frontiere europee (che potrebbero prevedere anche la detenzione di minori negli hotspot Ue, sul modello greco) e il raggiungimento di un meccanismo europeo di ricollocamento dei richiedenti asilo, per cui agli Stati è data la possibilità di non accettare migranti ricollocati dai paesi di primo ingresso, pagando una quota per ogni persona non accolta.

«Entrambe sono proposte che non risolveranno in alcun modo le croniche carenze del sistema di asilo europeo – sottolinea Giulia Capitani di Oxfam Italia - Al contrario esprimono chiaramente l’obiettivo di blindare l’Europa. Quanto poi alla proposta in discussione per il controllo delle frontiere, siamo di fronte a nient’altro che all’esatta copia del modello disumano e fallimentare applicato fino ad oggi nelle isole greche, che finirà solo per rinchiudere altri rifugiati, bambini compresi, in centri simili a prigioni, negando il loro fondamentale diritto di asilo nel territorio dell’Unione».

Secondo Oxfam il decreto Cutro varato dall’Italia «è del tutto in linea con queste scellerate politiche europee» perché «promuove infatti un modello di detenzione diffusa». Oxfam lancia un appello urgente per la creazione di un sistema di asilo europeo stabilendo regole che prevedano un’equa condivisione dell’accoglienza dei richiedenti asilo in tutta Europa, smettendo di stringere accordi con Paesi terzi e creando meccanismi indipendenti di monitoraggio su ciò che accade alle frontiere europee, con l’obiettivo di contrastare il rischio di violazioni dei diritti umani.

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