mercoledì 16 maggio 2018
Il corpo della donna è stato recuperato in una diga. La denuncia degli attivisti che aiutano i migranti sul Monginevro: "Morta perché scappava dai gendarmi". La sorella: non posso vedere il suo corpo
La preghiera per Blessing. Annegò cercando di passare la frontiera
COMMENTA E CONDIVIDI

In queste ore è in corso un presidio solidale alla frontiera del Monginevro, mentre questa sera alla Vachette è in programma una veglia funebre per ricordare la memoria della giovane Mathew Blessing, annegata una settimana fa mentre cercava di attraversare la frontiera italo-francese.

Un gruppo di quasi una decina di persone era partito da Claviere per raggiungere Briançon a piedi. Il calendario segnava domenica 6 maggio, e come ogni notte i migranti che cercano di arrivare in Francia si ritrovano costretti a camminare per le montagne per evitare i controlli di documenti.

Il gruppo inizia il cammino e poi si divide, una donna fa fatica e ha bisogno di supporto. Due persone stanno con lei, mentre gli altri proseguono: camminano sulla strada, nascondendosi alla luce dei fari di ogni macchina e a ogni rumore. Poiché già da diversi giorni la polizia francese stava attuando una caccia al migrante. Oltre a nascondersi sui sentieri per sorprendere con le torce chi era lì di passaggio e fare le ronde con le macchine sulla strada, i poliziotti avevano iniziato ad appostarsi sempre più spesso agli ingressi di Briançon facendo dei veri posti di blocco. Arrivati al paesino della Vachette uno dei tre si nasconde; gli altri due, un uomo e la donna che faticava a camminare, corrono sulla strada. L’uomo corre più veloce, cerca di attirare la polizia, che riesce a prenderlo e lo riporta in Italia diretto. Della donna non si hanno più notizie almeno fino a 50 ore dopo quando il suo cadavere viene ritrovato bloccato alla diga di Prelles, a 10 km a sud da Briançon.

Si chiamava Mathew Blessing: "quello è il corpo di mia sorella, ma i gendarmi mi impediscono di vederlo. Dicono che non ho i documenti per entrare in Francia" racconta la sorella della ragazza nigeriana alla quale si ipotizza appartenga il corpo senza vita trovato il 9 maggio in Francia nei pressi della diga di Saint-Martin-de-Queyrières, a circa 10 chilometri da Briançon. "Mi hanno chiesto un campione di Dna per compararlo con quello di mia sorella - ha aggiunto la donna -. So per certo che è mia sorella perché mi occupo di lei da quando era una bambina. È lei perché hanno trovato i documenti con scritto Blessing Mathew nella sua borsa nera", dice ancora la sorella della giovane nigeriana. Lei vive da anni in Italia, con regolare permesso di soggiorno, che non è però valido per l'espatrio: saputo dell'accaduto, è partita per Claviere.

Ufficialmente la donna trovata senza vita non è stata identificata, ma l'associazione Tous Migrants, sulla base delle testimonianze che ha raccolto, sostiene che si tratti appunto di Mathew Blessing, 21 anni, nigeriana e che la donna è stata inseguita dalla polizia il 7 maggio intorno alle 5 del mattino dopo avere passato la frontiera con l'Italia. Il controllo della polizia sarebbe scattato a La Vachette, frazione del Comune di Val-des-Prés, una località a circa 1.400 metri di altezza, proprio sotto il Monginevro, la montagna alla frontiera con l'Italia che costituisce uno dei punti di passaggio dei migranti che provano a entrare in Francia. Il corpo è stato poi trovato due giorni dopo, il 9 maggio, più a valle, in una diga nel fiume Durance.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: