venerdì 7 dicembre 2018
Giovane rom prova a rubare un portafogli in metro, ma viene picchiata davanti alla figlia di tre anni. Lo racconta la giornalista testimone della violenza e a sua volta vittima degli insulti altrui
Denuncia le violenze contro una ladra rom, la giornalista ricoperta di insulti
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Parole irripetibili, esaltazione della violenza e insulti sessisti. Non c'è da stupirsi che Giorgia Rombolà - giornalista Rai che è stata brutalmente aggredita verbalmente dai passeggeri della Metro A di Roma per aver difeso una donna rom - abbia deciso di chiudere il suo profilo facebook dove aveva raccontato quanto le era accaduto.
Pochi giorni fa Rombolà aveva assistito a un tentato furto da parte di una giovane rom, che era già stata adocchiata e fermata dai vigilantes che la stavano trattenendo.
Con i due vigilantes però c'era anche la persona che aveva subito il tentativo di furto che - stando al racconto pubblicato e poi rimosso da Facebook dalla giornalista - aveva iniziato a picchiare violentemente, anche in testa la giovane. "Cerca di strapparla ai vigilantes tirandola per i capelli. Ha la meglio. La strattona fino a sbatterla contro il muro, due, tre, quattro volte - aveva raccontato nel post su Facebook -. La bimba (che era con la giovane rom, ndr) piange e lui la scaraventa a terra".
Di fronte a quella scena di violenza gratuita la giornalista aveva sentito il bisogno di intervenire: prima mettendosi a urlare, poi cercando di fermare la violenza sulla ragazzina rom. Mentre i vigilantes portavano via la giovane, la giornalista si ritrovava da sola e per tutta risposta il suo viaggio in metro finiva costellato di insulti dagli altri passeggeri, in un clima di violenza verbale perpetrato anche su internet con messaggi e minacce irriferibili.
Rombolà, infine, aveva raccontato sul suo profilo Facebook l’amarezza e la paura che l’episodio aveva scatenato in lei: “Perché finora questa ferocia l’avevo letta, questa Italia l’avevo raccontata. E questo, invece, è successo a me”.

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