venerdì 15 giugno 2012
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​«La forza della Germania non è inesauribile, anche le nostre forze sono limitate». Così ieri il cancelliere, Angela Merkel, di fronte al Bundestag. Le sue parole sono state interpretate come un avvertimento ma anche come un allarme, forse strategico, in vista del G20 in programma in Messico dal 18 al 19 giugno, dove i Paesi europei e non si attendono risposte certe dal capo del governo di Berlino sulla crisi che si sta abbattendo sull’Eurozona. La Merkel ieri ha preannunciato ciò che dirà a Los Cabos, ossia di non volere un’Europa "tedesca", bensì semplicemente europea che «dovrà muoversi passo dopo passo verso una reale unione politica». Il cancelliere ieri ha infatti sottolineato che al G20 messicano, «tutti gli occhi saranno puntati sulla Germania perché siamo la prima economia europea e il principale paese esportatore». La Merkel, tuttavia, ha aggiunto che «non possiamo ritrovarci in una situazione, in cui tutti guardano alla Germania e si aspettano la soluzione. Dobbiamo valutare le nostre forze in modo credibile e potremo avere successo solo se tutti gli Stati membri dell’Ue saranno in grado di riconoscere i fatti e valutare le proprie forze in modo credibile. Non si dovrebbe sopravvalutare la capacità della Germania di salvare l’euro da sola». Per questo il cancelliere ha sollecitato la Spagna a chiedere gli aiuti europei al più presto e «più velocemente lo farà meglio è».La Germania, ha aggiunto, «non punta a politiche per i mercati, ma per i cittadini» e ha sottolineato che non solo l’Europa è responsabile nel contrasto alla crisi, ma anche il G20 «deve prendersi le sue responsabilità. Tutti gli Stati devono essere pronti a fare la loro parte; la Cina per modificare il suo corso di cambio, gli Usa per ridurre il loro deficit».La Merkel, nel corso del suo discorso, si è detta favorevole a un ruolo più importante della Bce nel controllo delle banche ed è tornata a criticare l’Eba, l’Autorità bancaria europea, che ha impostato gli stress test delle banche sulla base delle indicazioni degli organismi di supervisione bancaria nazionali. «Abbiamo bisogno di un’autorità più indipendente di supervisione». La Merkel ha anche sottolineato che l’Europa «non ha il diritto di scegliere la via più facile per superare la crisi». La strada maestra per uscirne, secondo il cancelliere, è una maggiore e più ravvicinata integrazione tra i paesi europei: «È un compito erculeo, ma inevitabile», ha sottolineato, aggiungendo che «il nostro obiettivo oggi è di fare quello che non è stato fatto quando l’euro è stato creato e di porre termine al circolo vizioso di un debito sempre nuovo e del mancato rispetto delle regole. So che è un compito arduo, doloroso e prolungato, ma inevitabile». Il cancelliere infine ha concluso: «Tutti si aspettano dalla Germania la mossa decisiva, chiedono gli eurobond, un fondo di riscatto, altri miliardi. Io dico, sì la Germania è forte, è un motore della crescita ed è un’ancora della stabilità in Europa, mette a disposizione il suo benessere non solo per il popolo tedesco, ma per tutta l’Europa, perché siamo convinti che l’Europa sia il nostro futuro e il nostro destino. E che se fallisce l’euro fallisce l’Europa».
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