martedì 26 settembre 2017
La denuncia di Medu (Medici per i diritti umani): il 90% delle persone curate negli ultimi tre anni vittime di torture.
Torture e violenze in Libia, parlano i migranti
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Duemila testimonianze raccolte in quasi quattro anni. Mille solo nel 2017. L'associazione Medu (Medici per i diritti umani) accende i riflettori sull'inferno libico. Sui soprusi, le torture e le violenze da cui passano i migranti subsahariani nel loro viaggio della speranza.

Le testimonianze, pubblicate nel video-racconto, non lasciano spazio all'immaginazione: sono storie drammatiche, raccontate con gli occhi di chi le ha vissute.

"Il 90% delle persone curate negli ultimi tre anni risultavano vittime di torture" spiegano i medici dell'associazione umanitaria impegnata negli sbarchi e nei centri di identificazione in Sicilia e nell'assistenza dei migranti in transito a Roma.

In Libia vi sono "un milione e 300mila le persone bisognose di assistenza umanitaria, e gli sfollati interni sono quasi mezzo milione" ha detto Roberto Mignone, rappresentante dell'Acnur in Libia, davanti alla Commissione diritti umani del Senato, presieduta da Luigi Manconi. Per quanto riguarda i rifugiati, "si registrano - ha aggiunto Mignone - 42.800 persone, di cui l'85% già risiedeva in Libia da diversi anni".

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