lunedì 12 novembre 2012
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Il capogruppo del Pdl al Parlamento europeo, Mario Mauro, aspetta con la curiosità del politico di lungo corso la convention del 17 novembre, quella in cui "Verso la terza Repubblica" dovrebbe divenire un soggetto in carne e ossa pronto a correre alle elezioni. «Partecipo spesso a incontri e convegni con esponenti di Italia Futura e Fermare il declino. Oltre la feroce critica verso ciò che non siamo riusciti a fare, le loro ricette sono quasi sovrapponibili a quelle di Forza Italia prima e Pdl dopo. Perciò ritengo il nuovo movimento che sta nascendo un interlocutore quasi ovvio del mio partito. Siamo disposti a metterci in discussione senza vantare primogeniture e senza opporre arroccamenti. La garanzia in questo senso sarà la vittoria alle primarie di Angelino Alfano. È lui il volto del Pdl oggi, la persona che più convintamente sta dicendo ai moderati di lasciare le loro piccole scialuppe e costruire insieme una nave nuova, alternativa alla sinistra».Ha l’impressione di un dialogo possibile?Non dipende solo da noi. Il Pdl ha un suo progetto: mettere insieme tutti coloro che si riconoscono nel popolarismo europeo. Le alleanze si costruiscono sui programmi.Ma il Pdl è in crisi, non è certo un partner ambito...Chi ci dà per morti sbaglia, negli ultimi sondaggi siamo al 16 per cento. E farebbero un errore, gli amici del 17 novembre, se provassero a trasformarci in una sorta di Msi del terzo millennio, a ghettizzarci considerandoci solo un bacino elettorale da svuotare.Il pericolo c’è...La risposta a questo pericolo è Alfano che farà una proposta di governo responsabile e seriamente europeista, migliorativa - certo non con passi indietro - rispetto all’agenda Monti, che metterà definitivamente a nudo diverse ambiguità di vecchi e nuovi attori politici.Cosa vuol dire?Il nuovo soggetto moderato non potrà nascondersi dietro l’alibi-Berlusconi per coprire un’organicità strisciante alla sinistra. L’ex premier ha fatto definitivamente un passo indietro. D’altra parte sarebbe innaturale per loro allearsi con la sinistra di Bersani e Vendola. I nostri elettori non li seguirebbero, e loro trasformerebbero il centro in una ruota di scorta.E allora?Con la legge elettorale che si sta prefigurando possiamo competere con i nostri diversi ceti dirigenti ma all’interno della stessa coalizione e con la stessa visione di Paese. Però attenzione: le risposte al mondo moderato non deve darle solo il Pdl. Anche chi si propone deve dire qualcosa di più chiaro sulla direzione che vuole prendere...Ovvero?"Verso la terza Repubblica" si è presentata con un manifesto in cui non mancano omissioni. Cosa pensano sulle questioni etiche, ad esempio? Se dal punto di vista valoriale ritrovano affinità con l’Udc, perché non le dovrebbero ritrovare con il Pdl? Noi siamo disposti, lo ripeto, a metterci in discussione. Mi auguro che anche loro abbiano la nostra stessa libertà e non vogliano coltivare solo lo sterile spazio lasciato libero dalla cattiva politica.
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