mercoledì 27 luglio 2016
​Discorso del presidente della Repubblica alla Cerimonia del Ventaglio. Il capo dello Stato: «Sembra davvero che il démone della violenza si sia nuovamente diffuso in Europa».  
Mattarella: il terrorismo la minaccia più grave
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"Si tratta oltre che del fenomeno più evidente, frequente ed efferato, della minaccia più grave per l'intera comunità internazionale". E' la minaccia del terrorismo il tema attorno a cui ruota il discorso del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Cerimonia del Ventaglio al Quirinale di questa mattina. "Non vi è soltanto l'assalto, feroce, del terrorismo. Questa stagione sembra dare spazio a ogni tipo di violenza, sembra favorire il propagarsi anche di germi endogeni rimasti a lungo nascosti, sotto controllo, nelle nostresocietà e che, all'improvviso, esplodono. Né possiamo dimenticare che gli assassini di Parigi e di Bruxelles (e, ancora ieri, a St. Etienne) erano nati e cresciuti in Paesi europei. La diversità delle cause di stragi e crimini accresce l'allarme. Sembra davvero che il démone della violenza si sia nuovamente diffuso in Europa".

Un fenomeno che pone una sfida, non necessariamente militare, ma che sia attenta alle dinamiche sociali che scuotono le periferie del mondo: "Siamo sfidati dal terrorismo e veniamo interpellati dalle periferie esistenziali presenti nelle nostre società urbane, nei territori dell'Europa, e, allo stesso tempo, dalle periferie del mondo".

E però non si tratta di una sfida cui bisogna rispondere con la paura: "Quel che dobbiamo impedire è che la paura ci vinca. Non possiamo consentire che il nostro Paese entri nell'età dell'ansia". "Questo dovrebbe essere, e deve essere, invece, il tempo della responsabilità. E la responsabilità richiede impegni comuni al di sopra delle divisioni. Sul piano continentale e su quello interno", sottolinea. Occorre quindi "una sempre più ampia e completa collaborazione operativa tra gli Stati" oltre che "solidarietà e comunanza di vita" contro la violenza.

I MEDIA C'è poi la questione della comunicazione e l'operato dei media: "Talvolta i media cedono alla tentazione di voler spiegare in tempo reale gli avvenimenti invece di narrarli, cercando nello smarrimento della gente, nei frammenti di immagine, in testimonianze rese talvolta sotto choc, conclusioni destinate sovente a rivelarsi fallaci allaluce dei fatti".  "Non si tratta di spettacolo, bensì della vita e delfuturo delle persone - ha aggiunto - sarebbe forse opportunoricercare un punto di equilibrio con l'esigenza di evitare che la ripetitività fuori di misura di immagini di violenza possa provocare comportamenti emulativi".

VIOLENZA SULLE DONNE"Sul piano della sicurezza e del rispetto della dignità e della vitadelle persone - ha continuato Mattarella - va considerata, condeterminazione, la violenza, spesso omicida, contro le donne. Unfenomeno inquietante, che ha assunto, in questi ultimi mesi, l'aspettodi una vera escalation. Questi gravissimi delitti sono frutto, inmolti casi, di una patologica e distorta concezione della donna e delsuo ruolo nella società". "L'allarme sociale deve essere alto a questo riguardo. Occorre un'opera di prevenzione e una campagna sociale e culturale che parta dalle scuole e coinvolga istituzioni, personalità della cultura, dello spettacolo, dello sport. Si tratta di un'altra forma di violenza - ha concluso il presidente della Repubblica - che va contrastata ed estirpata".

 

TURCHIA ED EUROPA"Non posso che manifestare sollievo per il fallimento del colpo di Stato. Guardiamo alla Turchia come a un Paese che ha scelto di compiere un impegnativo percorso verso l'Europa. I colpi di Stato, oltre a essere un attentato contro la democrazia, mettono automaticamente fuori da questa possibilità".  "Decisamente al di fuori - ha continuato Mattarella - ci si collocherebbe anche con reazioni che si caratterizzassero comeestranee allo Stato di diritto ed alle Carte liberamente sottoscrittea livello internazionale. Ci auguriamo al più presto un pieno ritornoalla normalità, specie per ciò che riguarda funzioni essenziali per ilfunzionamento di ogni democrazia, come quelle della giustizia,dell'insegnamento universitario e scolastico, della libera stampa. Visono principi di libertà, di rispetto delle persone e dei loro dirittiche non possono essere negati e neppure negoziati".

 

 

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