martedì 12 novembre 2019
Il ricordo del Presidente della Repubblica nel giorno dedicato al ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali. Il 12 novembre 2003 l'attentato che costò al vita a 19 italiani
«Dai caduti di Nasiriyah un vincolo morale per continuare impegno italiano»
COMMENTA E CONDIVIDI

«L'esempio dei nostri caduti rappresenta un vincolo morale per la continuità del contributo del nostro Paese nei diversi ambiti: le donne e gli uomini presenti nelle diverse aree di conflitto sanno di poter contare sul concorde sostegno del popolo italiano». Ad affermarlo è il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in occasione della Giornata dedicata dalla Repubblica al ricordo dei caduti militari e civili nelle missioni internazionali.

Nella Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, a Roma, l'arcivescovo ordinario militare per l'Italia, Santo Marcianò, ha celebrato stamani la Messa per i caduti nelle missioni internazionali di pace e ha invitato a pregare anche per i 5 militari italiani feriti domenica in Iraq (leggi l'INTERVISTA A MARCIANO').

Sedici anni fa si consumava la strage di Nasiriyah, in Iraq, la più grave tragedia per i militari italiani all'estero dalla seconda guerra mondiale, in cui morirono 19 italiani: 12 carabinieri, 5 soldati dell' Esercito e due civili. Ed è di domenica l'attacco ai soldati italiani in Iraq, rivendicato dal Daesh, in cui sono rimasti feriti cinque militari italiani. Stabili le loro condizioni. Oggi il presidente Mattarella indica il loro esempio come un vincolo morale per l'impegno italiano.

«Rivolgo un deferente pensiero a tutti coloro che hanno perso la vita - continua il capo dello Stato - impegnati nella pacificazione delle aree di crisi, per sconfiggere il terrorismo e consentire alle popolazioni oppresse un orizzonte di speranza. I conflitti e le tensioni, spesso provocati e sostenuti da forme di terrorismo transnazionale rivolte a sovvertire i principi di convivenza, rispetto dei diritti umani, libertà, vedono impegnata l'intera comunità internazionale per affrontare sfide insidiose contro l'umanità». Per Mattarella «lo slancio e l'altruismo di quanti hanno donato la propria vita per il bene comune è fonte di riflessione per tutti i cittadini, che nel loro agire quotidiano sono chiamati ad un contributo egualmente prezioso per la civile convivenza e il progresso della comunità nazionale e internazionale». E conclude esprimendo ai familiari dei caduti «la sentita riconoscenza della Repubblica e i sentimenti della mia affettuosa vicinanza».

Anche il presidente del Senato Elisabetta Casellati ricorda Nasiriyah, «un tributo di sangue pesantissimo che il nostro Paese ha dovuto pagare alla causa della pace, della libertà e della sicurezza dei popoli. I civili e i soldati che persero la vita a Nassiriya sono caduti per la Patria che non possiamo e non dobbiamo mai dimenticare». Per il Presidente del Senato nella giornata dedicata al ricordo dei caduti nelle missioni - e a pochi giorni dall'altro agguato in Iraq - «è doveroso rivolgere un pensiero e un ringraziamento alle nostre donne e ai nostri uomini in divisa che, con coraggio e dedizione, mettono a rischio la propria vita pur di salvaguardare e affermare i diritti delle comunità oppresse nelle zone di guerra di tutto il mondo». Oggi pomeriggio, nell’Aula di Palazzo Madama, il Presidente del Senato farà osservare un minuto di raccoglimento per commemorare la strage di Nassiriya.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: