venerdì 22 aprile 2022
Il capo dello Stato incontra le Associazioni combattentistiche: tornano le pagine buie dell'imperialismo, disposti a sacrifici per fermare la violenza russa ed evitare che si propaghi.
Il presidente della Repubblica incontra le associazioni combattentistiche in vista del 25 aprile

Il presidente della Repubblica incontra le associazioni combattentistiche in vista del 25 aprile - Ansa

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Incontrando gli esponenti delle Associazioni combattentistiche e d'arma in vista del 25 aprile, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto nel dibattito in corso tra Resistenza e Liberazione italiana e quanto sta accadendo in Ucraina. Ricordando "la data fondativa della nostra democrazia", in cui "un popolo in armi e le Forze alleate liberarono la nostra Patria dal giogo imposto dal nazifascismo", Mattarella ammonisce chi, nelle ultime settimane, "sembra dimenticare" la "terribile esperienza" delle violenze contro i civili e "manifesta disinteresse per le sorti e la libertà delle persone, accantonando valori comuni su cui si era faticosamente costruita, negli ultimi decenni, la convivenza pacifica tra i popoli".

Il link con il presente del conflitto in corso è evidente: "L'attacco violenza della Federazione Russa al popolo ucraino - insiste Mattarella - non ha alcuna giustificazione. La pretesa di dominare un altro popolo, di invadere uno Stato indipendente, ci riporta alle pagine più buie dell’imperialismo e del colonialismo".

Dal capo dello Stato arriva dunque il monito a restare uniti sulla linea sinora tenuta dal governo, dall'Ue e dall'Alleanza atlantica: "L’incendio appiccato alle regole della comunità internazionale appare devastante, destinato a propagare i suoi effetti se non si riuscisse a fermarlo subito, scongiurando il pericolo del moltiplicarsi, dalla stessa parte, di avventure belliche di cui sarebbe difficile contenere i confini. Per tutte queste ragioni la solidarietà, che va espressa e praticata nei confronti dell’Ucraina, deve essere ferma e coesa". È possibile, dice Mattarella, che questo "comporti alcuni sacrifici". Ma questi "avrebbero portata di gran lunga inferiore rispetto a quelli che sarebbe inevitabile subire se quella deriva di aggressività bellica non venisse fermata subito".

Il presidente della Repubblica lunedì 25 aprile sarà ad Acerra, città del napoletano in cui i civili pagarano un prezzo di sangue altissimo alle rappresaglie naziste. "Dal nostro 25 aprile - spiega Mattarella - viene un appello alla pace. Alla pace, non ad arrendersi di fronte alla prepotenza. A praticare il coraggio di una de-escalation della violenza, il coraggio di interrompere le ostilità, il coraggio di ritirare le forze di invasione. Il coraggio di ricostruire".

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