martedì 7 marzo 2017
L'annuncio di don Ciotti e del vescovo Oliva: il presidente della RepubbIica incontrerà i familiari delle vittime della mafia
Mattarella a Locri: incontrerà i familiari delle vittime di mafia
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Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sarà a Locri il 19 marzo. Presenza istituzionale ma non solo. Infatti il Capo dello Stato incontrerà nella cittadina calabrese jonica i familiari delle vittime innocenti delle mafie in occasione della XXII Giornata della memoria e dell'impegno che si svolgerà il 21 marzo a Locri e in altri 4mila luoghi d'Italia. Un incontro diverso, anche per la storia personale di Sergio Mattarella, il cui fratello, Piersanti, presidente della Regione Sicilia, venne ucciso il 6 gennaio 1980 da "cosa nostra" (ma forse con complicità mai scoperte). Solo un altro Capo dello Stato partecipò alla Giornata della memoria, fu Oscar Luigi Scalfaro che volle essere con molta forza a Corleone nel 1999, proprio alla fine del suo mandato, in occasione della quarta edizione.

Anche Mattarella ha subito accolto l'invito con convinzione, a conferma della forte attenzione dell'attuale inquilino del Quirinale sui temi del contrasto alle mafie, espressa già nel discorso di insediamento. E la sua presenza accanto a chi ha vissuto dolori analoghi, sarà sicuramente tutt'altro che formale. Lo sottolineano il presidente nazionale di Libera, don Luigi Ciotti e il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva che con un comunicato congiunto hanno dato la notizia dell'incontro del Capo dello Stato. Ricordiamo, infatti, che questa edizione della Giornata della memoria e dell'impegno ha il pieno e concreto sostegno della Conferenza episcopale calabra, il cui simbolo compare sui manifesti e le pubblicazioni della manifestazione, accanto a quelli di Libera e Avviso pubblico, da sempre promotori dell'evento.

"Tutti noi abbiamo un debito con chi è stato assassinato, con chi non c'è più, con i loro familiari problemi - sottolinea don Luigi Ciotti -. La memoria delle vittime è un dovere sociale, non è solo un'esigenza privata dei familiari; dobbiamo sentire tutti l'impegno e la responsabilità della memoria, di una memoria condivisa, viva, che ricordi tutte le vittime nella loro pari dignità. Queste persone non sono morte per essere ricordate solo con lapidi, targhe e discorsi di occasione, ma per un sogno di democrazia che sta a tutti noi realizzare". Proprio per questo, aggiunge don Ciotti, "il Presidente della Repubblica, la più alta carica dello Stato, per la sua storia personale, con la sua disponibilità ad accompagnare i famigliari a questo momento carico di dolore, ma anche di speranza, ci dà un segno di grande attenzione e di sensibilità". Anche monsignor Oliva saluta molto positivamente la presenza del Capo dello Stato, anche come segno di attenzione per questo territorio. “La sua venuta a Locri ci riempie di grande gioia. Rappresenta un segnale forte per questa terra, che non sempre ha avvertito la vicinanza dello Stato. Sarà un gesto di prossimità verso le famiglie delle tante vittime innocenti delle mafie, ma anche verso questa Terra della Locride che desidera guardare al futuro con sempre più speranza e fiducia".

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