venerdì 21 febbraio 2020
Il presidente accolto da 700 alunni delle scuole ebraiche. «Pochi possono sentirsi più romani di voi»
Kippah personalizzata per Mattarella, fatta dalla comunità ebraica con il logo del Quirinale

Kippah personalizzata per Mattarella, fatta dalla comunità ebraica con il logo del Quirinale - Ansa

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è andato stamani al Tempio Maggiore di Roma per una visita privata alla Comunità ebraica della capitale, esprimendo "riconoscenza alla comunità ebraica romana per il contributo che ha recato al nostro Paese per storia, cultura, civiltà, vita sociale e delle istituzioni. Un contributo di altissimo livello. È questa diversità di apporti la ricchezza del nostro Paese", ha detto il presidente.

"La democrazia esiste proprio perché dà voce alle diversità, ai contributi differenti che vi sono nella società. Il contributo recato dalla comunità ebraica del nostro Paese è decisivo nella storia d'Italia. Non sempre questo è stato compreso, ci sono stati tanti periodi di sofferenza. 82 anni fa l'Italia ha vissuto la vergogna delle leggi razziali. Vi sono stati momenti drammatici, pochi anni dopo, crudeli e tragici, ma il contributo della comunità ebraica italiana è un pilastro del nostro Paese".

"E in più la nostra Costituzione, con il suo articolo 3 conclude in maniera irreversibile e definitiva la ricchezza degli apporti al nostro Paese - ha aggiunto Mattarella -, sottolineando l'eguaglianza di ciascuno nel nostro Paese e quanto sia importante rispettare le specifiche diversità di ciascuno".

"Quando ero bambino, ragazzo, ho vissuto a lungo a Roma e mi sentivo romano, ma fin dalle elementari alcuni compagni di scuola mi dicevano un vecchio detto, secondo il quale ci vogliono 7 generazioni nate a Roma per essere romani; ma voi avete duemila e 200 anni alle spalle e sono ben pochi a Roma che possono sentirsi più romani di voi", ha continuato il presidente, rivolto al pubblico del Tempio Maggiore di Roma.

La visita è stata chiesta proprio da Mattarella "per un saluto e un omaggio alla comunità ebraica romana, molto antica, credo la più antica d'Europa". Il capo dello Stato è stato accolto da circa 700 alunni delle scuole ebraiche e da un coro di bambini che ha intonato due brani tratti dai Salmi. Al suo arrivo Mattarella si è intrattenuto con i familiari di Stefano Gay Taché, il bambino ucciso in un attentato davanti alla sinagoga nel 1982, e i vertici della comunità ebraica. Poi ha visitato il museo del Tempio Maggiore. Al termine del suo discorso Mattarella ha salutato dicendo "Lehaim! (Alla vita!)", e anche, "visto che manca poco al tramonto, Shalom Shabbat, auguri ragazzi".

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