venerdì 28 settembre 2018
Il provvedimento potrà quindi essere pubblicato in Gazzetta ufficiale. Regione Liguria e Comune polemici con il governo. Scontro anche sul Terzo valico, scomparso dal testo
Il ponte Morandi a Genova, crollato il 14 agosto (Ansa)

Il ponte Morandi a Genova, crollato il 14 agosto (Ansa)

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto legge per l'emergenza legata al crollo del Ponte Morandi a Genova. Il provvedimento potrà quindi essere pubblicato in Gazzetta ufficiale, entrare in vigore ed iniziare l'iter parlamentare per la conversione in legge. Mattarella, nel licenziare il testo, non ha formulato rilievi, tuttavia, rispetto alle bozze circolate nei giorni scorsi, dal testo sottoposto all'attenzione del Capo dello Stato è stata tolta la norma che vietava il doppio ruolo di presidente della Regione e Commissario alle prese con i piani di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria.

Poco dopo una fonte governativa ha fatto sapere alle agenzia che Palazzo Chigi ha scelto Claudio Gemme per l'incarico di commissario per Genova. Gemme, ingegnere genovese, è attualmente presidente di Fincantieri Sistemi Integrati Spa e fa parte del consiglio generale e del consiglio di presidenza di Confindustria. Nel corso della sua carriera, ha ricoperto incarichi anche in Finmeccanica e Ansaldo Sistemi industriali.

Intanto, però, sul futuro di Genova continuano i dubbi, le accuse incrociate tra Regione e Governo, e il Terzo Valico resta ancora in bilico. Nonostante il decreto urgenze su Genova sia stato finalmente firmato al Quirinale, le polemiche sul maxi-provvedimento non si placano.

Il primo affondo arriva dal governatore ligure Giovanni Toti: "Il governo aveva illuso il porto di Genova, facendo intravedere un contributo straordinario del 3 per cento sull'Iva. In realtà il gettito si riduce a 30 milioni. Così diventa un semplice gettone". Il governatore, poi, esprime perplessità sul timing della ricostruzione "con troppi paletti, che rischiano di allungare i tempi".

Sulla stessa linea il sindaco della Lanterna Marco Bucci, che promette battaglia: "Dalle bozze che circolano sembra che le nostre richieste sembrano non siano state accolte al 100% e alcune sono sparite. Sono pronto ad un altro tavolo di negoziazione e, nel caso, tornerò alla carica".

Ma poi c'è ancora la questione del Terzo Valico. Nel decreto, infatti, non compaiono più i fondi per la ferrovia dei Giovi, per collegare Genova a Tortona. Nella bozza precedente si prevedeva di assegnare al sesto lotto del Terzo Valico 791 milioni, ad integrazione del finanziamento già disponibile. Forza Italia e Fratelli d'Italia sono insorte, con l'asse Toti-Bucci che anche qui si muove in sincrono: "Risulta bloccato il miliardo e mezzo di euro, relativo al quinto lotto del Terzo Valico, già approvato dal Cipe, dalla Ragioneria dello Stato e dalla Corte dei Conti, e perciò immediatamente disponibile. Sono soldi che vanno sbloccati subito per i genovesi".

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