giovedì 20 ottobre 2022
Entro domani salgono al colle i presidenti di senato e camera e i vari gruppi
Mattarella dà il via oggi alle consultazioni. Si accelera per votare martedì

Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Sergio Mattarella entra ufficialmente in scena e convoca per oggi e domani le consultazioni. Completate tutte le procedure istituzionali, eletti presidenti e uffici di presidenza di Camera e Senato, eletti anche i capigruppo parlamentari, il capo dello Stato si appresta da oggi a esercitare le sue funzioni costituzionali. Secondo l’articolo 92 della Carta, infatti, tocca al presidente della Repubblica nominare «il presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri».

La speranza, ovviamente è quella che il Paese possa avere al più presto un governo in carica: c’è la legge di Bilancio da varare, il Pnrr da attuare, la situazione internazionale è infuocata e il costo dell’energia grava su famiglie e imprese. Dopo aver sentito telefonicamente il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, Mattarella darà il via alle consultazioni che si svilupperanno secondo questo calendario: ore 10 presidente del Senato Ignazio La Russa; ore 11 presidente della Camera Lorenzo Fontana; ore 12 Gruppo Parlamentare Per le autonomie (Svp-Patt, Campobase e Sud Chiama Nord) del Senato; ore 12.30 Gruppo Misto del Senato.

Nel pomeriggio sempre di oggi in calendario: ore 16 Gruppo Misto della Camera; ore 16.30 rappresentanti della componente Alleanza Verdi e Sinistra del Gruppo Misto della Camera; ore 17 Gne- Italia viva-Re; ore 18 Gruppi parlamentari Movimento 5 Stelle; ore 19 Gruppi parlamentari Partito democratico-Italia democratica e progressista. Le consultazioni riprenderanno e si concluderanno domani mattina alle 10.30 con i Gruppi parlamentari, che saliranno al Quirinale insieme, di Fratelli d'Italia, Lega Salvini Premier-Partito sardo d'azione, Forza Italia Berlusconi prruppi parlamentari Azioesidente, Civici d'Italia-Noi moderati (Udc, Coraggio Italia, Noi con l'Italia, Italia al Centro)-Maie. Nulla trapela dal Quirinale sulle polemiche seguite ieri e martedì alle parole di Silvio Berlusconi sulla guerra in Ucraina: dal Colle si risponde con il silenzio a chi chiede commenti.

Ovviamente, come è sempre successo, il presidente della Repubblica non entra nel dibattito politico e aspetta di conoscere le dichiarazioni che faranno i gruppi parlamentari durante le consultazioni. Concluse le consultazioni, domani mattina il capo dello Stato trarrà le sue conclusioni e affiderà l'incarico di formare il nuovo governo. E non è un mistero che la candidata sia Giorgia Meloni. La quale potrà accettare con riserva e ritagliarsi qualche altra ora per limare le sue proposte di lista dei ministri oppure potrebbe accettare senza riserva. Una volta accettato l'incarico, la leader di Fdi avrà un colloquio con il capo dello Stato per proporre la sua lista e spiegare a grandi linee il programma cui intende dedicarsi. Se non ci saranno criticità, Giorgia Meloni si presenterà alla stampa nella loggia alla Vetrata e leggerà l'elenco dei ministri.

La previsione è che possa fare questo passaggio in un paio di giorni; se succederà sabato mattina si potrà organizzare la cerimonia di giuramento del nuovo governo già sabato pomeriggio, altrimenti si passerà a domenica mattina. Queste date sono ovviamente ipotetiche e poggiano sulla previsione che non sorgano problemi politici nella maggioranza, come il caso Berlusconi fa invece presagire. Se tutto procederà a passo spedito, nei primi giorni della prossima settimana ci sarà il voto di fiducia prima alla Camera e poi al Senato (forse mercoledì alle 12) e il governo potrà cominciare il suo impegno.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: