venerdì 3 giugno 2016
​La struttura espositiva vuole essere il punto di incontro culturale dei popoli del Mediterraneo. In mostra oggetti dagli Uffizi e dal Bardo di Tunisi. E capolavori da Agrigento. Il presidente ha ricordato la piccola orfana Favour: sarà italiana.
Mattarella a Lampedusa inaugura il Museo della fiducia e del dialogo
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Il futuro di Favour sarà in Italia perché la piccola, orfana a nove mesi, "è ormai necessariamente italiana". E' la promessa del capo dello Stato, Sergio Mattarella, che oggi ha visitato l'isola di Lampedusa per l'inaugurazione del Museo della fiducia e del dialogo. Il Presidente non ha dimenticato òa tragica storia della bambina, che ha perso la madre nel tentativo di raggiungere l'Italia su un gommone naufragato nel Mediterraneo ed è uno dei simboli del dramma dei migranti, ma anche la fotografia della straordinaria accoglienza e umanità che Lampedusa offre ai disperati che arrivano dal mare. La bambina è stata accolta dai volontari dell'isola e la sua storia ha commosso tutti, tanto che sono arrivate diverse richieste di affido. Il presidente della Repubblica giunto nell'isola ha deposto una corona di fiori al molo Favarolo. Ad accompagnarlo il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, dal ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini e dal sindaco Giusy Nicolini. "L'Europa inizia da qui", si leggeva su uno striscione appeso dai lampedusani lungo il percorso seguito da Mattarella a piedi. "Benvenuto nell'isola dell'accoglienza" recitava un altro. "Lampedusa è una grande nave che ha acceso i suoi fari e ha preso a bordo i viandanti del mare e ha dato opportunità a chi non ne aveva e salvato vite". Con queste parole il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini, ha dato il benvenuto nell'Isola al capo dello Stato. Nicolini ha anche definito Lampedusa "la porta d'Europa che si è aperta a dispetto degli egoismi e all'insegna della solidarietà". Il sindaco ha ricordato il senso di abbandono sofferto dagli isolani: "Ma non abbiamo mai smesso di fare quello che potevamo". Mattarella ha colto il messaggio del sindaco e ha risposto: "Nel nostro Paese non esistono le periferie. Anche quelle che vengono definite isole minori o zone montane forniscono un contributo decisivo al nostro Paese e occorre garantire a questi centri condizioni uguali a quelle dei grandi centri urbani. Questo richiede impegno e determinazione. Lampedusa ha diritto e avrà gli aiuti necessari". Il presidente della Repubblica è arrivato qui per inaugurare il Museo della fiducia e del dialogo. "Sono qui a Lampedusa per inaugurare questo museo perché la cultura unisce i popoli e rappresenta uno strumento di incontro decisivo", ha affermato il Presidente, aggiungendo: "L'Italia deve essere orgogliosa di Lampedusa, del suo senso di umanità, del suo livello di civiltà". E per l'inaugurazione del museo sull'isola sono giunte opere importanti dagli Uffizi, come "L'Amore dormiente" di Caravaggio e una maschera punica dal Museo del Bardo di Tunisi. Un museo dedicato alla fiducia e al dialogo, questo di Lampedusa, che vuole parlare a tutto il Mediterraneo e per tenere alto il valore dell'aiuto e della cooperazione, a pochi giorni dalla riunione del Consiglio Ue che dovrà decidere nuove misure dopo la doppia proposta italiana del Migration Compact e della Migration Compact 2.0 che prevede una sorta di piano Marshall per i Paesi di origine e transito dei flussi dei migranti in Africa. Saranno in mostra a Lampedusa dal 3 giugno al 3 ottobre due testimonianze medievali tra le più rappresentative del patrimonio storico-artistico dell'arcidiocesi di Agrigento: l'Epigrafe araba del 997 d.C, custodita presso la cattedrale, e l'Altarolo portatile del secolo XII-XIII di maestranze itineranti limosine, custodito presso il Museo Diocesano. Curatori dell'evento sono Giacinto Palladino, Alessandro de Lisi e Valerio Cataldi. Si tratta, come spiegano Palladino, De Lisi e Cataldi, "di un progetto di promozione della cultura della responsabilità sociale nel Mediterraneo, attraverso la funzione civile e poetica dell'arte", per sottolineare "il bisogno di un nuovo patto di fiducia basato sull'accoglienza e sulla cultura molteplice del Mediterraneo".

L'Amorino dormiente di Caravaggio. Arrivato dagli Uffizi è un omaggio al piccolo Aylan, bimbo profugo morto sulla spiaggia turca Tra le molte opere esposte di particolare significato, come dicevamo sopra, è il piccolo Amorino del Caravaggio, proveniente dalla Galleria degli Uffizi, "un angelo profondamente addormentato che si pone come omaggio al piccolo Aylan, il bambino morto sulla spiaggia turca, ma anche ai tanti piccoli che son nati in mare, durante la migrazione, o a coloro che sono riusciti a sopravvivere grazie ai soccorsi", come sottolinea il direttore della struttura fiorentina, Eike Schmidt. Inoltre, in questa occasione, aprirà le porte anche il Museo Archeologico delle Pelagie. E facendo riferimento al quadro arrivato dagli Uffizi, "Ci ricorda - ha detto Mattarella - il piccolo Aylan, morto su una spiaggia turca. Ma quanti altri bambini, come Aylan, sono morti nel Mediterraneo?". E ha chiesto ancora: "Quanti sono i bambini morti nel Mediterraneo? Quanti gli uomini e le donne che non ce l'hanno fatta? Conosciamo solo una parte dei destini di chi ha affrontato il mare, di molti non sappiamo le sorti". Mattarella ha anche incontrato alcuni immigrati ospitati nel centro d'accoglienza di Lampedusa. Il capo dello Stato si è fermato con alcune donne e bambini provenienti dall'Africa Subsahariana. Al momento nel centro d'accoglienza di Contrada Imbriacola ci sono 214 migranti. E prima di lasciare Lampedusa, Mattarella ha incontrato e ringraziato i volontari e gli uomini delle forze dell'ordine che si occupano dell'accoglienza, dicendo loro: "Siamo orgogliosi di quello che fate". Tra le persone a cui Mattarella ha stretto la mano anche Pietro Bartolo, medico del poliambulatorio di Lampedusa, che tanti migranti ha salvato. "Il Presidente mi ha detto di avere apprezzato - ha riferito il medico - che, nonostante fossi stato invitato per le cerimonie del 2 giugno,lo abbia aspettato qui tra la mia gente". Mattarella ha anche visto il piccolo Samuele, protagonista, con lo stesso Bartolo, del documentario di Rosi "Fuocoammare", che parla dei migranti e dell'accoglienza ricevuta dai lampedusani.
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