mercoledì 11 maggio 2016
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Roma. In soli tre giorni Matteo Renzi ricompone a sorpresa il quadro governativo inserendo due tasselli fondamentali per l’azione internazionale del suo esecutivo. Prima mossa, già nota da domenica: Carlo Calenda, che ha giurato ieri, torna al ministero per lo Sviluppo economico dopo soli due mesi passati a Bruxelles come rappresentante presso l’Unione europea. Seconda mossa: il premier rimette un diplomatico, Maurizio Massari, come nuovo rappresentante italiano a Bruxelles, placando così i mal di pancia delle 'feluche' che per la prima volta avevano visto un 'politico' (lo stesso Calenda) occupare uno dei posti più delicati. E la scelta è caduta su un ambasciatore esperto, che ha gestito il caso Regeni fino alla rottura con l’Egitto. Al suo posto Giampaolo Cantini. Renzi in Consiglio dei ministri ha sottolineato come sia stata «accolta la proposta del ministro degli Esteri Gentiloni». Come dire che Massari, espressione del mondo diplomatico, abbasserà la temperatura e ripristinerà un dialogo più tradizionale tra Roma e Bruxelles. Massari dovrà infatti gestire una mole di dossier: la crisi dei migranti, il migration compact messo sul tavolo dei 28 dall’Italia per dare una soluzione di medio termine all’attuale emergenza. Ma anche gli effetti del referendum sulla Brexit, qualunque essi siano, e le grane dell’unione bancaria e della partita aperta con la Cina sull’acciaio e la sua richiesta di avere la status di economia di mercato. Ma Massari ha l’esperienza per farlo. Nel suo curriculum ci sono Mosca durante la perestroika, poi Londra, Washington, i Balcani, l’Egitto. La mossa di Renzi punta a raffreddare i rapporti con l’Egitto. La situazione tra Roma e il Cairo è cristallizzata per le tensioni sul caso Regeni, ma non si possono escludere riavvicinamenti futuri. Così la nomina di un nuovo ambasciatore come Giampaolo Cantini (che pure resterà per il momento a Roma) potrebbe aiutare le relazioni future con l’Egitto. Maurizio Massari
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