I funerali di Mino Martinazzoli, ex segretario della Dc e più volte ministro, sono previsti domani, alle 15.30, nel Duomo di Brescia. Nella sua abitazione è stata allestita la camera ardente ed è lì che la moglie insieme agli amici più stretti stanno tenendo una veglia, mentre si susseguono i messaggi e le telefonate di cordoglio delle personalità politiche bresciane e nazionali.L'ex sindaco di Brescia, nato a Orzinuovi (Brescia) nel 1931, morto domenica mattina, era malato da tempo. Mino Martinazzoli è stato uno dei grandi esponenti della Dc. A lui toccò guidare il partito negli anni di Tangentopoli. Fu eletto segretario per acclamazione nel 1992 e traghettò il partito verso la trasformazione nel Ppi. In precedenza era stato deputato, senatore, ministro della Difesa, della Giustizia, delle Riforme Istituzionali. Nel 1994 venne eletto sindaco di Brescia, carica che ricoprì fino al 1998. Nel 2000 di candidò per il centrosinistra a presidente della Regione Lombardia, ma venne sconfitto da Roberto Formigoni. Rimase comunque in consiglio regionale fino al 2005 Nel 2004 venne eletto presidente di Alleanza Popolare-Udeur. Negli ultimi anni si era impegnati in alcune campagne referendarie e nel 2009 ha pubblicato un'autobiografia.
NAPOLITANO, ALTISSIMO SENSO ISTITUZIONI «Nel corso di lunghi anni potei seguirlo e apprezzarlo nei molteplici impegni parlamentari e di governo, assolti tutti con altissimo senso delle istituzioni e dell'interesse nazionale, secondo una concezione limpida e nobile della politica. Da segretario della Dc, in momenti drammaticamente difficili per il suo stesso partito come quelli del biennio 1992-'93, diede prova della sua capacità di considerare sempre prioritari i valori della legalità e i doveri morali rispetto a qualsiasi calcolo e interesse di parte. Egualmente forte è il ricordo che serbo della sua cultura e della sua sensibilità quali si manifestavano in ogni dibattito pubblico e privata conversazione. La Repubblica perde con Mino Martinazzoli un uomo fra i migliori che abbia avuto al servizio degli ideali democratici e della cosa pubblica». Lo scrive il presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano, in un messaggio di cordoglio per la scomparsa di Mino Martinazzoli.
FRANCESCHINI, SENZA DI LUI NO ULIVO E PD «Con Mino Martinazzoli se ne va un uomo che ha messo passione, competenza e cultura in ogni passo della sua vita professionale e politica. Se ne va anche un 'pezzo' decisivo e importante della storia politica italiana: Senza la sua scelta coraggiosa di traghettare i cattolici democratici dalla Dc nella nuova stagione politica degli anni '90, non sarebbero nati l'Ulivo e il Pd. Un'intera generazione gli è poi debitrice di indimenticabili momenti di entusiasmo e speranze. Alla sua famiglia le condoglianze di tutti i deputati del gruppo del Pd e mie personali, con affetto e dolore». Lo afferma
Dario Franceschini, capogruppo del Pd alla Camera in un messaggio di cordoglio.
CASINI, RATTRISTATO PER SUA SCOMPARSA «Sono profondamente rattristato per la scomparsa di Mino Martinazzoli, con cui ho collaborato da giovane parlamentare nella vita della Democrazia Cristiana. Da lui mi hanno diviso non pochi giudizi politici, ma non è mai venuta meno la stima e il rispetto per la persona e per le sue qualità intellettuali e morali. Mi unisco con profondo cordoglio ai familiari e agli amici che ne piangono la scomparsa». Lo afferma
Pier Ferdinando Casini, leader dell'Udc in una nota di cordoglio per la scomparsa di Martinazzoli.