sabato 30 ottobre 2010
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È stato fatto tutto assolutamente in modo regolare, come avviene normalmente in questi casi». Così il ministro dell’interno Roberto Maroni è intervenuto sul comportamento della questura di Milano a proposito della minorenne marocchina Ruby. «Ho ricevuto la relazione – ha spiegato Maroni – dalla quale risulta che nessuna censura di nessun tipo può essere mossa al comportamento della questura».È stato Vincenzo Indolfi, questore di Milano ancora per due giorni, a confermare che la notte del 27 maggio arrivò negli uffici di Polizia una telefonata «dalla presidenza del Consiglio. Se non sbaglio – ha precisato – dicevano che era una parente di Mubarak (il presidente egiziano, ndr)». Chi, di preciso, avrebbe fatto la chiamata da Roma? Su questo Indolfi ha preferito non entrare nel merito, così come Maroni:«Non ho niente da aggiungere». Nella relazione inviata al ministro i funzionari di polizia ribadiscono che la notte del 27 maggio sono «state eseguite tutte le ordinarie procedure». Ruby fu portata in questura alle ore 18 in stato di fermo per furto aggravato e poi affidata a Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl in Lombardia, «alle ore 02 del giorno successivo, al termine e nel rispetto dei tempi e procedure previste che non risultano, pertanto, aver subito alcuna influenza». L’affidamento all’ex igienista dentale del premier venne deciso in seguito alla «mancanza di posti presso le comunità della zona, dopo l’autorizzazione del magistrato competente e con il consenso della giovane marocchina». Il documento rivela inoltre che Ruby fu "ripescata" da una pattuglia nei giorni successivi. La minorenne «non essendo stata rintracciata il consigliere Minetti, precedente affidatario, venne accompagnata – spiega ancora la questura – presso una casa famiglia sempre su disposizione dell’autorità giudiziaria». La diciassettenne venne infatti scoperta in giro per Milano in «atteggiamenti non adeguati». Il 30 giugno il Tribunale dei minori ha disposto per la ragazza un programma educativo allo scopo di «contenerla». Le indagini dei pm sul presunto giro di escort, per il quale sono indagati "il manager dei vip" Lele Mora, il direttore del Tg4 Emilio Fede e Nicole Minetti, vertono ora anche sulla telefonata «dalla presidenza del Consiglio». La procura acquisirà i tabulati telefonici della questura per stabilire con esattezza provenienza e orari delle comunicazioni.Gli inquirenti hanno frattanto ottenuto le prime conferme sulla presenza di Ruby ed altre ragazze ad alcune cene nella villa di Berlusconi ad Arcore, ma allo stesso tempo emergono forti contraddizioni nelle prime dichiarazioni della giovanissima marocchina.
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