giovedì 18 novembre 2010
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Carte bollate, querele e lettere di licenziamento. E un mare di polemiche. Con sorpresa finale: il ministro dell’Interno Maroni, "parte offesa", che in tarda serata tende la mano allo scrittore esperto di mafie: «Conosco Roberto Saviano, e lo stimo – dice il ministro a Matrix – per questo sono rimasto sorpreso da lui: Saviano dovrebbe essere al mio fianco, non dovremmo litigare, per questo mi sono arrabbiato. Ma l’arrabbiatura è passata e vorrei dirgli di deporre le armi che lui ha imbracciato contro di me». Il caso Saviano–Lega, ha impazzato per due giorni sui giornali per via delle parole che lo scrittore ha dedicato al rapporto tra camorra e istituzioni in Lombardia. Saviano, per altro, replicando al ministro dell’Interno Roberto Maroni, che lo accusava con parole molto dure di aver detto il falso, ieri ha messo altra benzina sul fuoco, arrivando a fare, in una intervista a Repubblica, un paragone tra le parole del ministro e quelle dell’avvocato del capo camorrista, Francesco Schiavone, detto Sandokan. Una similitudine che al titolare del Viminale non è proprio andata giù: «Saviano paragona il ministro dell’Interno a un boss della camorra, a Schiavone: la cosa è troppo grave». Maroni ha rinnovato la richiesta di replicare in video: «Mi sembrerebbe inverosimile se la Rai negasse diritto di replica, su una questione simile, al ministro dell’Interno, visto che negli ultimi tempi mi pare che la Rai abbia dato diritto di accesso a tutti, abbiamo visto di tutto e di più».Il diritto di replica, chiesto da Maroni, era stato inizialmente negato dal conduttore e dai curatori della trasmissione; successivamente aveva invece aperto uno spiraglio di direttore di Rai3 Paolo Ruffini. E ieri a favore dell’intervento "riparatore" del ministro si sono detti il presidente della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, Sergio Zavoli e anche il presidente della Rai, Paolo Garimberti. Ma nonostante questo, nel Cda dell’azienda radiotelevisiva pubblica non si è trovato l’accordo su un documento unitario. E il dg Mauro Masi ha convocato per oggi Ruffini. Nel frattempo, a Loris Mazzetti, capostruttura di Rai3, - autore di una dichiarazione di sfida a Maroni («Se non gli è piaciuta la trasmissione, ci quereli») e di altre critiche pubbliche alla gestione della Rai - è stata recapitata una lettera di richiamo che, a suo parere, prelude all’apertura di un processo disciplinare e al suo licenziamento. Mazzetti ha dichiarato: «Mi aspetto il peggio. Credevo di ricevere i complimenti per una trasmissione che ha fatto oltre 10 milioni di telespettatori, e invece ho ricevuto il benservito...».
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