lunedì 13 luglio 2015
​La Procura indiana ha accettato il ricorso dell'Italia. Prolungato di sei mesi il soggiorno in patria per Latorre, legato a motivi di salute. Il ministro Gentiloni: adesso puntiamo al rientro di Girone.
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La Procura indiana ha accettato davanti alla Corte suprema il ricorso all'arbitrato internazionale sul caso dei marò, attivato dall'Italia il 26 giugno scorso. Si tratta di un atto dovuto essendo l'India firmataria della convenzione dell'Onu sul diritto del mare che all'articolo 287 indica i metodi di soluzione delle dispute. È stata fissata una nuova udienza davanti alla Corte suprema per il 26 agosto, quando il governo di New Delhi dovrà presentare un rapporto ufficiale sul caso. Intanto la Corte suprema indiana ha prolungato di sei mesi il permesso di restare in Italia per le cure mediche, dopo l'operazione al cuore subita il 5 gennaio. La decisione è stata annunciata dal tribunale che l'ha giustificata con le motivazioni mediche legate alla convalescenza dopo l'attacco ischemico del 31 agosto scorso e il rapresentante del governo indiano non si è opposto. Latorre, che ad aprile aveva già ottenuto una proroga di tre mesi che sarebbe scaduta mercoledì 15 luglio, potrà così continuare a curarsi in Puglia. L'altro Fuciliere di Marina, Salvatore Girone, si trova invece ancora bloccato a New Delhi dove risiede nell'ambasciata italiana e collabora con l'addetto militare. A fine giugno Girone aveva definito "una bella notizia" l'annuncio dell'attivazione dell'arbitrato internazionale sul caso dell'uccisione di due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala, nel febbraio 2012. I tempi per l'arbitrato potrebbero comunque essere lunghi, forse tra i due e i quattro anni, considerando che deve essere istituita una Corte internazionale. Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha annunciato che "l'Italia si accinge ora ad attivare tutte le misure necessarie per consentire il rientro in Italia" del Fuciliere di Marina, Salvatore Girone. L'impegno è arrivato dopo "la decisione del governo indiano di partecipare all'arbitrato internazionale" intrapreso dall'Italia sul caso dei marò e la proroga di sei mesi della permanenza in Italia dell'altro Fuciliere di Marina, Massimiliano Latorre, salutate con favore dal titolare della Farnesina.
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