martedì 28 dicembre 2010
La marcia del Movimento pastori sardi si è fermata a Civitavecchia, dove i pullman in partenza per Roma sono stati bloccati dalla polizia. «Manifestazione non autorizzata», spiegano le forze dell'ordine. Due allevatori denunciati per resistenza a pubblico ufficiale.
COMMENTA E CONDIVIDI
I pastori sardi bloccati dalle forze di polizia nel porto di Civitavecchia volevano organizzare una maifestazione non autorizzata e bloccare l'autostrada A1, in direzione Napoli, all'altezza dello svincolo della Bufalotta. Lo afferma, in una nota, la Questura di Roma che spiega che "per evitare i controlli di Polizia, l'iniziativa non era stata preavvisata dagli organizzatori che avevano, invece, organizzato il trasferimento dal Porto di Civitavecchia a Roma con 5 pulman intercettati dai contingenti della forza pubblica nei pressi del porto".Il Dirigente del Commissariato di Civitavecchia avvalendosi dei contingenti della forza pubblica inviati di rinforzo ha impedito, è la ricorstruzione fornita dalla Questura, ai pulman la partenza per Roma "ai sensi di legge, in quanto manifestazione non preavvisata". "La fermezza dei contingenti della forza pubblica ha determinato una reazione da parte dei manifestanti che hanno tentato di forzare il blocco. Nella circostanza - si aggiunge - due manifestanti sono stati denunciati in stato di libertà per resistenza a Pubblico Ufficiale, mentre tutti per manifestazione non autorizzata".Non sono riusciti a raggiungere la capitale per chiedere di essere ricevuti al ministero dell'Agricoltura, ma i 200 pastori sardi sbarcati a Civitavecchia e bloccati dalla polizia che gli ha vietato di prendere il treno per Roma, hanno incassato tanta solidarietà. Compresa quella di un principe del Foro come l'avvocato Nino Marazzita, e quella di un magistrato come il giudice Enrico Altieri. "Aver impedito ai pastori di manifestare è stata una brutale forma di repressione preventiva", ha detto Marazzita. "E' stata impedita la libertà di movimento, quella di esprimere il disagio sociale, quella di criticare liberamente il governo. Ormai siamo alle punizioni preventive".Critico anche il parere di Altieri, un sardo 'doc' che i pastori della sua terra li conosce bene. "Quella seguita nei loro confronti mi sembra una prassi alquanto anomala che mi lascia perplesso perchè le misure preventive sono state azionate non nei confronti di pericolosi black bloc, ma nei confronti di cittadini a volto aperto, appartenenti a un settore economico".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: