mercoledì 11 maggio 2016
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Il Pd attacca: «Tanto vince Giachetti» E lui spiega: no sceneggiate, rispetterò la legge ROMA «Non ho nulla contro il riconoscimento dei diritti civili, ma non è compito del sindaco fare queste cose, per cui non celebrerò unioni gay se dovessi vincere le elezioni ». Così Alfio Marchini, nel corso di un forum all’agenzia Ansa, risponde a chi gli chiede come si comporterà nel caso, una volta eletto, gli dovesse venire richiesto di celebrare una unione gay. Dichiarazioni che suscitano un vespaio. Monica Cirinnà parla addirittura di «sindaco fuorilegge». All’attacco del candidato civico va soprattutto il Pd, con bruciante ironia. «Marchini tranquillo, ci penserà Roberto Giachetti a celebrare le unioni civili da sindaco di Roma», scrive su Twitter il presidente Matteo Orfini. «Marchini dice di essere contrario alle unioni civili. Io invece non vedo l’ora di votare la legge alla Camera», dice dalla sua il candidato Roberto Giachetti, che ieri presiedeva i lavori d’aula a Mon-tecitorio, proprio nella seduta dedicata all’approvazione della nuova legge. «Se sarà sindaco Marchini non potrà fare come gli pare», aggiunge in serata, Giachetti, tornando sull’argomento del giorno. In serata interveniva anche il ministro Maria Elena Boschi, con toni più distensivi: «Ogni sindaco è chiamato in primo luogo a rispettare la legge e applicarla. Se il Parlamento approverà la legge mi auguro che i sindaci siamo i primi a rispettare le leggi dello stato, dando il buon esempio», concludeva il ministro per i Rapporti con il Parlamento a sua volta al centro di polemiche, ieri, per l’annuncio della fiducia. E Marchini in serata interveniva di nuovo a spiegare il senso delle sue parole. «Le leggi vanno rispettate, non c’è ombra di dubbio», rispondeva ai cronisti al termine di una kermesse elettorale all’hotel Ergife. «Ho detto mille volte che l’amore è sacro e che le leggi si rispettano. A domanda se le celebrerei come ad esempio ha fatto Marino ho detto 'no'», replicava poi anche su Twitter. Per Marchini, però anche tanti attestati di stima. «Una cosa è riconoscere i diritti previsti dalla nuova legge, peraltro non ancora approvata, alla nuova formazione sociale, cosa del tutto diversa è trattare la nuova coppia alla stessa stregua di un matrimonio egualitario, come ad alcuni piacerebbe credere e far credere», dice Paola Binetti di Ap-Udc. «Apprezzabile» la sua presa di posizione, anche per Maurizio Gasparri, di Forza Italia: «Il riconoscimento di alcuni diritti - spiega - non deve portare ai matrimoni gay». E per Eugenia Roccella, di Idea, «Marchini si conferma come l’unica vera alternativa alla tragica esperienza di Marino. Sono finiti i tempi dei matrimoni gay registrati in modo spettacolare aprendo un conflitto istituzionale con il prefetto». «Una ragione in più per votarlo», concorda Carlo Giovanardi. Bene l’annuncio di Marchini anche per Francesco Storace. Il quale ha scelto di sostenerlo, spiega il leader de La Destra, anche in nome degli interventi promessi a favore delle giovani coppie. Angelo Picariello © RIPRODUZIONE RISERVATA Alfio Marchini
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