giovedì 23 ottobre 2014
​Testo bollinato. Bonus bebè: è caos ma il Tesoro conferma tutto: i nuovi 80 euro alle famiglie con redditi lordi inferiori ai 90mila euro.
Patronati, un taglio ai più deboli di Francesco Riccardi
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Legge di stabilità in dirittura d’arrivo. A una settimana dal varo ieri sera è giunta al Quirinale l’ultima versione della manovra da 36 miliardi, dopo il via libera della Ragioneria generale, la cosiddetta bollinatura. Si attende ora la firma del presidente Giorgio Napolitano e l’invio del testo alle Camere. Un passaggio che permetterà finalmente di verificare se il ddl conferma in toto agli annunci fatti dal governo o se ci saranno sorprese, specie sul fronte delle coperture finanziarie e delle tasse. A partire dal ventilato doppio aumento dell’Iva dal 2016 e dal rincaro delle accise sui carburanti dal 2018. La legge prevederebbe infatti l’incremento delle aliquota Iva (quella del 10% passerebbe prima al 12 e poi al 13%, quella del 22% salirebbe fino al 25,5%) come «ulteriori misure di copertura», un maxiaumento utile a rassicurare i partner Ue sulla solidità di bilancio e che non è ancora chiaro a quali condizioni scatterebbe. In attesa del testo definitivo sono circolate diverse bozze provvisorie alimentando indiscrezioni varie. Il ministero del Tesoro ieri è intervenuto con due tweet per smentire novità al ribasso sul bonus bebè annunciato da Matteo Renzi. Il Mef ha confermato l’agevolazione di 80 euro erogata mensilmente per tutti i bambini che nasceranno o saranno adottati dal primo gennaio del 2015 alla fine del 2017 e sarà corrisposta fino al raggiungimento dei tre anni di età del bebè. Destinatarie tutte le famiglie con un reddito complessivo lordo entro i 90mila euro annui (circa 36mila euro Isee). L’ipotesi di una riduzione del tetto a 30mila euro di reddito Isee sarebbe quindi superata. Mentre è confermato che gli 80 euro non saranno conteggiati ai fini della tassazione. Per finanziare il provvedimento è prevista una copertura intorno ai 500 milioni di euro per il 2015, somma inevitabilmente destinata a crescere nel corso dei prossimi tre anni. Altre precisazioni ieri hanno riguardato la questione del pagamento delle pensioni rinviato al 10 del mese, termine che vale soltanto per le 800mila persone che godono del doppio assegno Inps-Inpdap. Altro fronte caldissimo è quello del confronto tra governo, Regioni ed enti locali sui tagli di spesa (vedi altro articolo in pagina).  In giornata il premier Renzi è stato ricevuto dal presidente Napolitano per una colazione di lavoro in vista del Consiglio europeo di oggi e domani nel corso della quale è proseguito anche il confronto sulla legge di stabilità. Intanto dall’opposizione l’ex ministro Renato Brunetta spara sulla manovra paventando un aumento complessivo di Iva e altre imposte per 56 miliardi nel triennio 2016-2018. Timori condivisi da Confcommercio che nota come in «una legge orientata al taglio delle tasse ci siano invece previsioni di incrementi di imposta» che ci porterebbero «sul podio anche per la pressione fiscale sui consumi».  
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