giovedì 8 luglio 2010
Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo, riunitasi oggi pomeriggio sotto la presidenza di Gianfranco Fini. In sostanza arriverà dal Senato il 15 luglio e approderà prima in commissione e poi in Aula alla Camera.
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La discussione generale sulla manovra economica alla Camera slitta dal 23 luglio al 26 luglio. È quanto ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio. A riferirlo è il presidente dei deputati del Pd, Dario Franceschini, al termine della riunione. L'esponente democratico ha inoltre ribadito le critiche alla decisione del governo di annunciare la fiducia al provvedimento: «L'annuncio da parte di Tremonti e Berlusconi quando la manovra non è ancora all'esame dell'aula del Senato è un fatto grave, irrituale e che non ha precedenti e svuota ancora di più il ruolo del Parlamento».Slitta tutto di una settimana, di fatto, il calendario dei lavori dell'Aula della Camera. In sostanza la manovra che arriverà dal Senato il 15 luglio (l'approvazione a Palazzo Madama è programmata per il 14), dopo l'esame in commissione approderà in Aula alla Camera il 26 luglio con la discussione generale.Calcolando che il provvedimento decade il 30 luglio, i tempi si fanno quindi molto stretti. Di qui il ricorso alla fiducia che porterebbe ad una approvazione sul filo di lana il 29 con eventuale immediato ritorno al Senato in terza lettura. Il tutto senza contare una richiesta di iscrizioni in massa delle opposizioni nella discussione generale, cosa che complicherebbe ancor più la ristrettezza dei tempi.Per quanto riguarda il ddl intercettazioni, la conferenza dei capigruppo si è limitata a stabilire che andrà "a seguire" l'esame e l'approvazione della manovra. Inizialmente il ddl intercettazioni era previsto in aula per il 29 luglio. Ecco quindi lo slittamento della settimana che porta il ddl intercettazioni alla prima di agosto e il suo sempre più probabile salto a settembre.Un iter che comunque si gioca tutto sulla duplice fiducia che il governo porrà sulla manovra al Senato e poi alla Camera.
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