mercoledì 6 febbraio 2013
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Coerenza, onestà, capacità progettuale le richieste forti alla politica. E soprattutto un dibattito elettorale che parli anche di famiglia, di bambini, di papà e mamme, di scuola, università ed educazione: non solo Imu, banche, tasse in genere, che sono certo temi rilevanti per ogni famiglia, ma tasselli isolati di un sistema molto più ampio, nazionale ed internazionale. "Ci muove la consapevolezza che i genitori sono parte vitale del nostro Paese,  fattore di qualità nella scuola e nelle istituzioni quando coinvolti e partner di una corresponsabilità educativa" - si apre così il manifesto-appello che l'Age – Associazione Italiana Genitori – a poche settimane dall’appuntamento elettorale che porterà al rinnovo delle due Camere e di alcune Assemblee regionali, ha sviluppato nella riunione del suo Consiglio direttivo nazionale.
 
Ecco il testo del manifesto dell'Age.
Sfondo delle nostre riflessioni è la Costituzione Italiana, che agli articoli 29, 30, 31 proclama solennemente l’impegno a promuovere il formarsi e il mantenersi della famiglia, a sostenerne i diritti, con particolare riguardo alle famiglie numerose, proteggendo la maternità, l’infanzia, la gioventù.Condividiamo i numerosi appelli e documenti redatti da realtà del Terzo Settore, del volontariato, dell’Associazionismo familiare, tutti, sostanzialmente, volti ad evidenziare che la riduzione di risorse e la crisi non possono continuamente ricadere sui più fragili e sulle famiglie, sempre più impoverite anche dalla carenza di adeguate politiche familiari, molto più incisive in Paesi come la Francia e la Germania. La fatica sfocia in disperazione, poi in tensione e rabbia, talora.
È compito della politica assicurare equità, sia nella distribuzione delle risorse che dei sacrifici. È dovere di tutti i cittadini essere corresponsabili nel presidiare i valori della moralità e legalità.
Chiediamo che il dibattito politico rivolga attenzione anche alle famiglie e all’ampia realtà educativa del nostro Paese. La sfida educativa assume molti volti, e tutti, in modo diverso, incidono nella tenuta del patto sociale fra i cittadini e nella qualità della vita e delle relazioni.
Dal crescere di separazioni e divorzi, all’alto numero di giovani che né studiano né lavorano (NEET), dal diffondersi di stili di vita rivolti solo al successo e alla prestazione, che scivolano spesso nell’uso frequente di sostanze stupefacenti, alla fuga nel gioco d’azzardo (online o in sale gioco o in slot machine, sempre più diffusi e pubblicizzati): tutti questi sono segnali di disgregazione sociale, di impoverimento e ripiego individualistico. Sono compensati solo dall’alto numero di donne e uomini impegnati nel volontariato e nell’associazionismo, dalla tenuta, anche nelle difficoltà, di molte famiglie, dalla fiducia che gran parte dei giovani rivolge ancora all’ambito e agli affetti familiari, avendo perso nel contempo stima per le altre istituzioni.
Molte e ripetute scelte politiche e amministrative, sostenute anche da parti di opinione pubblica, hanno considerato l’istruzione e la cultura come soli “costi” per il Paese, hanno prodotto situazioni mortificanti per la scuola e l’università: tutti i cittadini sanno dei tagli su disabilità e supplenze, di precarie condizioni degli edifici scolastici, della riduzione progressiva di ogni progettualità, delle difficoltà della ricerca in Italia.
Chiediamo ai candidati, alla politica, alle istituzioni, di condividere alcune priorità.
- L’educazione e la cura delle persone e delle relazioni sono un ambito essenziale e fondamentale per la coesione del nostro Paese e per la sua crescita
- Partecipazione, legalità e moralità sono dimensioni che devono caratterizzare la vita democratica. Le forme di volontariato e associazionismo sono da promuovere e sostenere come capitale sociale e ricchezza per tutti, ma non comportano che le istituzioni pubbliche e la politica deleghino e rinuncino alle loro responsabilità
- La partecipazione dei genitori alla vita pubblica, in particolare nel mondo della scuola, non è una concessione benevola e saltuaria, ma è fattore di civiltà, cresciuto negli anni. È un bene da promuovere, anche perché è provato che scuole partecipate sono scuole migliori, inclusive, che facilitano l’apprendimento
- La scuola è un bene comune del Paese e non può essere continuamente oggetto di contesa, di riforma e controriforma, a seconda del mutare degli schieramenti al governo. Chiediamo gradualità, rispetto, apertura di confronti con i diretti attori delle comunità educative: genitori, insegnanti, studenti, enti locali, centri di ricerca, biblioteche, associazionismo.
- Nella popolazione giovanile, in genere poco ascoltata, vi sono i più piccoli, i bambini, ragazzi e adolescenti spesso invisibili nelle città e nel dibattito pubblico. Una società attenta ai minori sa essere attenta alle domande di tutti. E l’attenzione ai minori e ai loro diritti chiama in gioco l’attenzione ai loro genitori, alle loro famiglie.
Confermiamo la disponibilità della nostra associazione a discutere ed incontrare, partecipando a gruppi di lavoro, audizioni, commissioni. Principalmente sosterremo alcune azioni e proposte:
- L’armonizzazione tra la vita familiare e la vita di lavoro, delle donne in particolare. Riteniamo che nella vita familiare l’educazione sia dimensione fondamentale, e vada perciò riconosciuto l’impegno del genitore nella scuola come tempo di cura, anche quando comporti assenze motivate dal lavoro
- Il diritto di scelta educativa delle famiglie. È un diritto costituzionale, che deve essere esercitato concretamente, non solo dichiarato. La scelta educativa si esercita nella partecipazione scolastica, nell’articolazione delle progettualità e degli orari scolastici, nell’effettiva parità fra le scuole del sistema pubblico dell’istruzione e formazione, nella corresponsabilità educativa.
- La piena partecipazione dei genitori alla vita della scuola. Dopo l’approvazione del DDL 953 alla Camera, relativo alla governance delle scuole, chiediamo che il dibattito riparta dal Senato, dove, con opportune integrazioni e modifiche, è possibile approvare in breve tempo un testo importante. La partecipazione dei genitori deve avvenire anche nella valutazione del sistema scolastico, delle scuole, dell’insegnamento e degli insegnanti.
- La realizzazione di “città educative”. Sono da porre in essere efficaci tutele dei minori nei confronti del mondo dei media (individualismo, violenza, consumo paiono essere le uniche proposte del mondo adulto). È da interrompere il sostegno pubblico al gioco d’azzardo, bisogna organizzare efficaci azioni di contrasto e prevenzione di fronte alle diverse dipendenze (sostanze, alcol, tabacco) che continuamente modificano la loro offerta, estendendola a fasce di popolazione sempre più giovane. Soprattutto sono da promuovere alleanze educative e reti tra scuole, volontariato, enti locali, sport che abbiano a cuore l’attenzione ai minori e alle loro famiglie
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