martedì 2 novembre 2010
Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, fa il punto sui danni dell'alluvione che ha colpito in modo particolare la regione. Ancora chiusi tratti della A4. Intanto nella provincia di Massa Carrara, dove ieri si sono registrate tre vittime, la pioggia ha smesso di cadere. Tre i dispersi: nel Vicentino, sul Po e a Tropea, in Calabria. Disagi in Lombardia, ora il maltempo si sposta a Sud.
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È sceso in campo anche l'Esercito per aiutare il Veneto flagellato dal maltempo che continua a interessare anche il resto  d'Italia, spostandosi da nord a sud, con temporali, frane, allagamenti, disagi e danni ingenti. Tre i dispersi: nel Vicentino, sul Po e a Tropea, in Calabria.  «La situazione è grave ma sotto controllo»: lo ha detto il Capo del Dipartimento della Protezione civile, Guido Bertolaso, dopo aver sorvolato Verona e Vicenza in elicottero per rendersi conto dei danni causati dal maltempo in Veneto. Bertolaso ha confermato che «dalle 4 di questa mattina 400 militari sono al lavoro fra Vicenza e Verona per affrontare l'emergenza. A questi - ha aggiunto - si aggiungono 400 vigili del fuoco e circa 1.000 volontari». «Mi pare che la risposta dello Stato sia stata immediata e adeguata - ha concluso -. Adesso dobbiamo risolvere il problema della popolazione che in alcuni punti non è ancora raggiungibile».Sono 121 i comuni interessati, in forme diverse, dall'emergenza maltempo che da ieri si sta abbattendo nel Veneto, con esondazioni di fiumi specie nel Veronese, Vicentino e Padovano. Il dato è emerso dalla riunione in Prefettura a Vicenza alla presenza di Bertoloso, dell'assessore veneto Roberto Ciambetti, del sindaco Achille Variati e dei vertici delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco.La pioggia che da sabato non aveva concesso tregue, durante la serata di ieri e in nottata è diminuita molto di intensità, o è cessata completamente, e per alcune ore fiumi e torrenti in tutto il territorio comunale di Massa (Massa Carrara) hanno defluito con meno difficoltà, controllati a vista dai tecnici e dai volontari della protezione civile. Il referente di turno della Sala operativa interforze della protezione civile provinciale, Norberto Petriccioli, conferma che la notte "è trascorsa senza problemi. Abbiamo continuato i monitoraggi, mentre vigili del fuoco e tecnici hanno proseguito il lavoro per la messa in sicurezza delle situazioni più a rischio". Tra queste le due frane di Lavacchio e di Mirteto, sulle colline che sovrastano Massa, che hanno causato tre vittime: Nara Ricci 39 anni e il figlio Mattia di 2, e Aldo Manfredi, 48 anni. I loro corpi sono stati recuperati ieri. "Le previsioni meteo confermano che in mattinata la pioggia dovrebbe cessare - spiega Petriccioli - e nel pomeriggio, almeno sulla costa, dovrebbe apparire anche il sole". Complessivamente durante la notte hanno lavorato 200 persone, tra vigili del fuoco, volontari e uomini delle forze dell'ordine, che hanno controllato il territorio, anche per assistitere le 30 famiglie costrette ad abbandonare le loro abitazioni. Stamani, alle 10.30, nuovo vertice nella Sala operativa della Provincia coordinato dall'assessore alla protezione civile della Toscana, Annarita Bramerini: probabilmente si comincerà a fare una prima stima dei danni.Intanto in Veneto sono riprese alle prime luci dell'alba le ricerche di Giuseppe Spigolon, il 75enne di Caldogno disperso da ieri durante l'ondata di maltempo che ha colpito il Veneto. L'uomo, secondo la testimonianza dei familiari, era andato in cantina, dalla quale non è più risalito. Sono già 250 gli interventi di soccorso alle persone effettuati da ieri mattina dai vigili del fuoco del capoluogo berico, altrettanti quelli richiesti e che dovranno essere compiuti nelle prossime ore, in attesa che si dia avvioall'opera di prosciugamento. Il Teatro Olimpico, uno dei più famosi monumenti palladiani della città, è rimasto virtualmente aperto per abbassare il livello di umidità presente nei locali, anche questi in parte sott'acqua: tutte le porte sono state lasciate aperte, presidiate all'esterno per tutta la notte da personale dell'amministrazione municipale. A Vicenza e in alcuni comuni della provincia, come in alcune aree del Veronese, le scuole stamane restano chiuse. Intanto non sta passando indenne la piena del Bacchiglione, nel Padovano, dove il fiume ha rotto gli argini in località Roncajette. Allagamenti sono stati segnalati dai vigili del fuoco tra Ponte San Nicolò e Casalserugo. Diverse le famiglie evacuate. Allagamenti anche in zona golenale, nel quartiere Paltana, alla periferia di Padova. Nessun problema invece per il centro storico patavino. Resta intanto interrotta la circolazione sulla A4 tra Montebello e Soave in entrambi i sensi di marcia. Sull'autostrada A/4 Serenissima resta attuata stamani la chiusura obbligatoria a Montebello (Vicenza) per chi proviene da Venezia, e a Soave (Verona) per chi proviene da Milano. Lo rende noto il Compartimento regionale Veneto della Polstrada. All'uscita del casello di Montebello attualmente ci sono solamente rallentamenti in direzione di Milano. Per i veicoli provenienti da Venezia vige l'obbligo di uscire al casello di Montebello e si consiglia  di percorrere la strada per Lonigo - Cologna Veneta - Soave e rientrare in A/4. Per i mezzi provenienti invece da Milano permane la deviazione obbligatoria in località Verona verso la A/22 del Brennero in direzione Modena A/1 - A/13 Bologna - Padova.Oltre mille uomini della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia sono da ieri sera al lavoro in provincia di Pordenone per cercare di far fronte agli allagamenti, agli smottamenti e alle frane causati dall'ondata di maltempo delle ultime 48 ore. La situazione generale è tuttavia sotto controllo. Secondo la Protezione civile, però, lo stato di allerta non è ancora cessato. Agli uomini del Comando provinciale dei Vigili del fuoco si sono aggiunti rinforzi proveniente da Gorizia, Udine e Trieste. Nella notte c'è stato il picco dei livelli dei tre principali fiumi della Destra Tagliamento - Meduna, Noncello e Livenza - che sono esondati in più punti provocando allagamenti in alcuni quartieri di Pordenone, di Sacile e della Bassa pianura ai confini con il Veneto. Disagi e case isolate sono segnalate ad Arzene, Zoppola, Azzano Decimo. Se la prima ondata di piena sembra aver scongiurato gravi conseguenze, c'è forte preoccupazione per cosa potrà accadere nelle prossime ore considerate le intense precipitazioni che sono previste dall'Osservatorio meteorologiche regionale. In difficoltà, sempre a causa del maltempo, anche il traffico sulle principali arterie della provincia. La Polizia stradale di Pordenone ha precisato che sono chiuse al traffico le strade provinciali per Tamai di Brugnera, sulla Porcia-Prata, sulla strada regionale 251 nel tratto Cinque Strade-Pordenone e nel tratto tra Barcis e Arcola, in quest' ultimo caso per la tracimazione del torrente Varma. Resta chiusa al traffico la provinciale uno della Valderzino all'altezza di Celante Vito d'Asio, per la presenza di una frana. Questa mattina infine el squadre di soccorso hanno raggiunto le dieci famiglie di Villa di Costa Beorchia di Pinzano al Tagliamento che da ieri sera erano isolate per uno smottamento sulla strada comunale.In Lombardia sono rimasti entro gli argini, nonostante le piogge notturne, il Lambro e il Seveso che ieri hanno creato problemi nella zona nord di Milano, nell'hinterland del capoluogo e in Brianza. Le previsioni meteorologiche, però, indicano che pioverà ancora per diverse ore. La situazione più grave si è verificata, ieri, ad Asola, nel Mantovano, dove circa trecento persone sono state evacuate a causa della piena del fiume Chiese. Per quanto riguarda la viabilità rimangono problemi in alcuni tratti di strada allagati, come a Parlasco (Lecco); chiusi alcuni svincoli, come quello dall'A50 verso l'A4 in direzione di Torino, oltre al Ponte sul Po che collega Piacenza a Lodi.In Liguria dopo gli allagamenti, ora è il momento delle frane in provincia di Imperia. L'abbondante pioggia scesa negli ultimi giorni lungo la costa e l'entroterra del Ponente ha provocato numerosi dissesti. Ieri sera e nella notte, i vigili del fuoco del distaccamento di Imperia, sono dovuti intervenire per quattro frane: sull'Aurelia a Capo Mimosa, tra Cervo e Rollo, per il distacco di alcuni massi di dimensioni contenute, ma pericolosi per la circolazione. Frana anche a Moltedo, dove alcuni massi misti a fanghiglia hanno ostruito una corsia di marcia; a Borgomaro, sopra Imperia, dove e intervenuta anche la protezione civile, e dietro l'area di servizio di Montenero, sull'Autofiori a Bordighera, dove un masso ostruiva il passaggio dei veicoli.Il maltempo ora si sposta al Sud: forti piogge e vento, la scorsa notte a Napoli: oltre settanta gli interventi dei Vigili del Fuoco tra la città e la provincia. In particolar modo si sono registrati allagamenti, caduta di cornicioni nonché di alberi e tabelloni pubblicitari. Molti gli interventi anche per verificare la stabilità degli edifici. Tra le aree più colpite, oltre alla città di Napoli anche Castellammare di Stabia e Giugliano. Intanto sono tornati regolari i collegamenti tra Napoli e le isole di Capri, Ischia e Procida: per tutta la giornata di ieri, a causa del forte vento, erano state interrotte le corse degli aliscafi.
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