martedì 18 novembre 2014
​La Lombardia chiede lo stato di emergenza, ancora centinaia gli sfollati. Allerta per la piena del Po.
BRESCELLO Don Camillo in processione
Bagnasco: la Chiesa vicina agli alluvionati
Gli architetti: stop al consumo di suolo
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​​L'ondata di maltempo concede una tregua al Nord-Ovest, con il sole che è tornato a splendere, e le amministrazioni fanno la conta dei danni. A pagare di più soprattutto in termini di vite umane, questa volta è stata la Lombardia. Il presidente Roberto Maroni firmerà la richiesta di stato di emergenza nazionale per il maltempo. Il bilancio è drammatico: quattro morti e 650 evacuati. Nel corso del suo intervento in Consiglio Regionale Simona Bordonali, assessore alla Sicurezza, ha fornito i dati su quella che è stata una vera e proprioa emergenza. Quattro vittime in Lombardia. "Quattro sono purtroppo le vittime del maltempo - ha spiegato l'assessore - una a Ispra a causa di un annegamento nel lago Maggiore, una a Crema a causa di un altro annegamento in una roggia e due a Laveno Mombello a causa di una frana su una abitazione". "Le persone che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni al 16 novembre sono circa 650, alcune delle quali - ha aggiunto l'assesore - in fase di rientro. Le situazioni più critiche sono state registrate nelle provincie di Cremona: ci sono 200 evacuati nel comune di San Daniele Po, area golenale del fiume Po,100 evacuati in provincia di Milano in gran parte delle comunità di Parco Lambro e 100 in provincia di Mantova abitanti nelle aree golenali". Chiuso per tutto il giorno il tratto della linea verde tra Garibaldi e Centrale colpita dall'esondazione del Seveso e dall'innalzamento della falda acquifera. Più di cento sfollati in Liguria. A Genova proseguono le operazioni per prosciugamenti, smottamenti, verifiche di stabilità e rimozione di detriti. Sulle alture di Voltri, risultano isolate 80 famiglie a Fiorino, 37 a Sambuco e 10 a Fabbriche. Nel comune di Serra Riccò i vigili del fuoco operano con mezzi movimento terra per rimuovere i detriti che impediscono di raggiungere alcune abitazioni delle frazioni di San Cipriano e Riasso. Ieri sera due muraglioni di contenimento ai margini di una strada, nel quartiere Albaro, sono crollati per una lunghezza di circa 30 metri. L'evento ha provocato la rottura di una tubazione del gas ed il dissesto di un'abitazione che è stata evacuata. Allarme per la piena del Po. Resta alta l'emergenza per la piena del Po. In considerazione della piena prevista sull'asta del bacino - afferma la Protezione civile - è stata valutata per la giornata di mercoledì criticità rossa per rischio idraulico sulla pianura lombarda orientale e su buona parte delle pianure emiliane, nonché sul Polesine, in Veneto.

Neve sulle Dolomiti. Seconda nevicata della stagione a Cortina d'Ampezzo, imbiancata questa notte da un manto di quattro centimetri, mentre il fenomeno è stato un più consistente sulle Alte Dolomiti e sulla fascia prealpina oltre i 1.500 metri. Dalla notte scorsa tutta l'area dolomitica del Veneto è stata soggetta ad una nevicata dai mille metri di quota in su. Anche i centri turistici di Sappada, Falcade e Arabba (quest'ultima con una ventina di centimetri) si presentano imbiancati. Le strade della Regina delle Dolomiti sono sgombre e perfettamente percorribili. E, al momento non si registrano problemi per la circolazione stradale. I fenomeni, secondo il centro Arpav di Arabba, sono in via di esaurimento nelle prossime ore. Galletti: un patto per tutelare il territorio. "Un patto tra Stato centrale, regioni, comuni e cittadini perché si aumenti il valore culturale del rispetto del territori". Lo propone il ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti a margine della conferenza di Agrinsieme a fronte dell'emergenza maltempo e del dissesto idrogeologico. "Non accuso nessuno, dico che c'è stato in generale, negli ultimi anni, e i dati e le cifre lo dimostrano, da parte dello Stato centrale, da parte delle regioni, dei comuni scarsa attenzione alla tutela del territorio, è un dato innegabile ha sostenuto Galletti. "Io non voglio far polemiche-ha ribadito il ministro - dico solo che oggi bisogna cambiare pagina. Io ci metto la faccia, non scarico su nessuno. Non è mia intenzione fare da scaricabarile con nessuno. Da oggi ci vuole più attenzione rispetto al passato alla tutela del territorio e se questa è una priorità bisogna che le risorse che sono a disposizione dei comuni vengano spese". "Ognuno deve fare la sua parte, -ha concluso - il governo deve mettere le risorse e dire con chiarezza che non ci saranno più condoni edilizi, perché il condono edilizio è un tentato omicidio al territorio e alle persone. Ai comuni chiedo di non dare concessioni in zone a rischio e ai cittadini chiedo di non costruire in zone a rischio è questo che intendo per patto, più rispetto per il territorio".

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