martedì 16 novembre 2010
Brutto tempo nei prossimi dieci giorni, anche se con qualche pausa. La perturbazione atlantica giunta sul nostro Paese domenica scorsa insisterà sulla penisola fino a mercoledì. È quanto prevede il meteorologo Mario Giuliacci secondo cui da giovedì, ci sarà nuovo peggioramento per una seconda perturbazione.
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Brutto tempo sull'Italia nei prossimi dieci giorni, anche se con qualche pausa. La perturbazione atlantica giunta sull'Italia domenica scorsa insisterà sulla penisola fino a mercoledì. È quanto prevede il meteorologo Mario Giuliacci secondo cui da giovedì, ci sarà nuovo peggioramento per una seconda perturbazione che transiterà su gran parte dell'Italia. Dopo una breve pausa nella giornata di venerdì nel week end torneranno le piogge al Centronord per una terza perturbazione atlantica il cui vortice di bassa pressione seguiterà a portare tempo piovoso sull'Italia fino al giovedì successivo. Tra il 26 e il 28 novembre - secondo Giuliacci - è probabile un brusco calo delle temperature per la rapida discesa di un nucleo di aria polare dalla Scandinavia. Il freddo sarà intenso su Germania, Scandinavia, est europeo ove le temperature massime si porteranno sotto zero con nevicate su Russia, Scandinavia, Polonia, Ucraina, Cechia, Slovacchia, Austria, Germania. La pioggia ha ricominciato ad affliggere il Veneto e tutto il sistema di difesa del territorio è in stato di allarme. Intanto però si pensa al dopo alluvione e stamani il presidente del Veneto Luca Zaia, nel corso del consueto appuntamento con l'informazione al termine della seduta della Giunta regionale, ha dato i primi resoconti delle iniziative attivate per risollevare famiglie e imprese rimaste sotto acqua.A Vicenza il Bacchiglione non è più salito, anzi, a ponte degli Angeli da cinque metri e dieci centimetri è sceso verso le 17 a 5 metri e otto centimetri. Il sindaco tuttavia mantiene lo stato di allarme: «Non ho infatti segnalazioni sufficienti dalla protezione civile e dal centro funzionale decentrato di Arpav per dichiarare con certezza il passato pericolo». Di certo, però, c'è lo sgomento degli amministratori e dei cittadini vicentini: «Questa piena sta passando con danni relativi - commenta il sindaco - ma la città è stata di nuovo allarmata e bloccata. E ora vive nella morsa di un fiume che si ingrossa fino quasi a esondare per poche ore di pioggia. La gente è stanca, sgomenta, incredula. Si chiede cosa stia succedendo: aveva appena cominciato a sistemare i negozi e le case e già ha dovuto vivere un nuovo pomeriggio di paura. Ne ho parlato in questi minuti con il presidente del Veneto Luca Zaia che ha concordato con me che c'è qualcosa che non va. Il terreno è sicuramente zuppo, ma c'è una fragilità nel sistema idrogeologico a nord di Vicenza che va affrontata con grande determinazione e senza perdere altro tempo».Mentre la piena sembra essere passata, in attesa che ci siano le condizioni per ritirare lo stato di allarme prosegue la generosa attività dei volontari richiamati con un sms per collaborare alla preparazione dei sacchi di sabbia e agli avvisi alla popolazione: in poche ore se ne sono presentati 180.
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