mercoledì 5 febbraio 2014
​In Veneto sembra rientrare l'emergenza a Bovolenta (Pd) dove 350 persone sono state evacuate. I rischi maggiori in montagna, legati a frane e valanghe.
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Il maltempo che da settimane sta mettendo in ginocchio l'Italia non accenna ad affievolirsi e per oggi è prevista una nuova perturbazione che colpirà soprattutto Lombardia, Liguria, Sardegna e il Nord-ovest in generale. Migliora la situazione a Roma dove il Tevere e l'Aniene sono rientrati nei livelli di guardia., Il sindaco Marino ha stimato in centinaia di milioni di euro i danni, stanziati per il momento 60 milioni. Rientrano lentamente negli alvei i tanti fiumi esondati in Veneto ma resta da fare sul fronte dei danni a cominciare dallo svuotamento di piani terra, scantinati e capannoni industriali letteralmente invasi dall'acqua. Dopo una notte passata in piedi a monitorare il livello dei fiumi il primo cittadino di Bovolenta (Padova), Vittorio Meneghetto, è cautamente ottimista. "La Protezione civile - ha spiegato - ci ha detto che il livello dell'acqua si è abbassato di una spanna ma l'allerta resta ancora alta. Fortunatamente gli argini hanno tenuto e il Bacchiglione non è esondato". A passare la notte fuori casa sono state circa 350 persone, ma solo una ventina di queste hanno utilizzato il centro di ricovero allestito nel vicino Comune di Polverara. Resta alto il rischio frane lungo la Pedemontana e in particolare ad Asolo. Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, ha dichiarato lo stato di calamità naturale sul fronte meteo c'è un miglioramento anche se sono previste nuove piogge e altre nevicate in montagna. Pericolo di Valanghe sia in Veneto, per le nevicate che si sono sommate ai tre metri di manto caduto nelle ultime settimane, e anche in Firuli Venezia Giulia dove si registra il fenomeno della galaversa (deposito di ghiaccio) anche se in giornata si prevede un aumento della temperatura. Interrotte le provinciali in Carnia e nel Tarvisiano e i valichi con Slovenia e Austria.
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