martedì 7 settembre 2010
Il piccolo Antonio, il bambino nato al Policlinico di Messina dopo la baruffa tra due ginecologi, avrebbe riportato danni cerebrali permanenti. A Torino, invece, una donna di 76 anni è morta la scorsa notte, forse per uno scambio di sacche di sangue.
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«La risonanza magnetica» compiuta sul piccolo Antonio Molonia, nato al Policlinico di Messina dopo una lite tra due ginecologi, «ha evidenziato un'ischemia cerebrale». Lo afferma il padre del piccolo, Matteo Molonia, sottolineando però che il primario del reparto di Terapia intensiva neonatale, Ignazio Barberi, ha spiegato «che si tratta del risultato oggettivo dell'esame e che potrebbe essere il decorso di una situazione che nei neonati è mutevole. Se ci siano o no effettivamente dei danni permanenti, questo è troppo presto per dirlo. Bisognerà aspettare - riferisce sempre il padre del piccolo - l'evoluzione del decorso clinico. Quindi il primario si pronuncerà riguardo i possibili danni solo nei prossimi giorni». Matteo Molonia ha anche detto che questa notizia «ha determinato una stato depressivo della madre che per noi è un ulteriore motivo di preoccupazione e sofferenza». Proprio in queste ore la madre del bimbo, Laura Salpietro, 30 anni, che dopo il parto ha subito l'asportazione dell'utero, è stata dimessa e potrà stare vicina al figlioletto: alla donna è stato infatti concesso l'uso di una stanza nel reparto dove potrà trascorrere anche la notte. Per la vicenda sono indagate sei persone: i due ginecologi coinvolti nella lite, il direttore del reparto di Ostetricia, sospeso dall'incarico, i due medici che hanno poi effettuato il cesareo e un'ostetrica. MUORE ANZIANA A TORINOOra indagherà anche la magistratura. Una trasfusione di sangue sbagliata, alle Molinette di Torino, potrebbe essere la causa della morte di Irene G., 76 anni. L'errore sabato scorso, quando la paziente è stata ricoverata per difficoltà respiratorie e una anemia cronica acuta; questa notte il decesso. «Sono venute meno le procedure per l'identificazione del paziente», spiega il dottor Marco Rapellino, direttore della struttura qualità e gestione del rischio delle Molinette, l'ospedale più grande del Piemonte. «Un gravissimo errore - aggiunge - ma occorre aspettare l'autopsia per evidenziare il rapporto causa-effetto tra la trasfusione sbagliata e la morte». Le condizioni cliniche dell'anziana erano infatti «fortemente compromesse». «Ma se c'è stata la responsabilità di qualcuno - sottolinea Rapellino - noi l'ammettiamo». L'ospedale ha già condotto una indagine interna dalla quale è emerso il venire meno delle procedure di identificazione del paziente. La documentazione è stata consegnata alla Procura, informata dallo stesso ospedale, e presto la direzione sanitaria delle Molinette deciderà se sospendere in via cautelativa il medico responsabile della trasfusione, da questa mattina in ferie. «Un ottimo professionista - precisa Rapellino - che ora si sente distrutto». Ora indagherà anche la magistratura. Una trasfusione di sangue sbagliata, alle Molinette di Torino, potrebbe essere la causa della morte di Irene G., 76 anni. L’errore sabato scorso, quando la paziente è stata ricoverata per difficoltà respiratorie e una anemia cronica acuta; questa notte il decesso. «Sono venute meno le procedure per l’identificazione del paziente», spiega il dottor Marco Rapellino, direttore della struttura qualità e gestione del rischio delle Molinette, l’ospedale più grande del Piemonte. «Un gravissimo errore - aggiunge - ma occorre aspettare l’autopsia per evidenziare il rapporto causa-effetto tra la trasfusione sbagliata e la morte». Le condizioni cliniche dell’anziana erano infatti «fortemente compromesse». «Ma se c’è stata la responsabilità di qualcuno - sottolinea Rapellino - noi l’ammettiamo». L’ospedale ha già condotto una indagine interna dalla quale è emerso il venire meno delle procedure di identificazione del paziente. La documentazione è stata consegnata alla Procura, informata dallo stesso ospedale, e presto la direzione sanitaria delle Molinette deciderà se sospendere in via cautelativa il medico responsabile della trasfusione, da questa mattina in ferie. «Un ottimo professionista - precisa Rapellino - che ora si sente distrutto».
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