mercoledì 18 maggio 2016
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La flessibilità e la linea morbida nei confronti del 'club Med' passerà presto, ma non i mal di pancia che diversi commissari covano nei confronti di quei Paesi Ue che ne beneficeranno. Perché le frizioni, o meglio un’insofferenza crescente lungo la linea di faglia Nord-Sud, anche se finora tenuta a freno dal 'savoir faire' del navigato presidente cristianodemocratico Jean-Claude Juncker, non si è mai sopita. Paesi come Svezia, Estonia, Lituania o anche Olanda in qualche modo pensano - e talvolta mormorano - che la flessibilità non sia altro che l’aggirare regole già fissate e imposte con ricette 'lacrime e sangue' ai cittadini di quegli Stati membri. Che ora si trovano a essere tra i più virtuosi, con debito e deficit tra i più bassi, crescita buona e crollo della disoccupazione.
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