venerdì 17 aprile 2020
La conferenza stampa della Protezione civile non sarà più quotidiana. Ricciardi, Oms: "Attenzione però alla seconda ondata"
Controllo della temperatura fuori da un supermercato di MIlano

Controllo della temperatura fuori da un supermercato di MIlano - Fotogramma

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Mai, dall’inizio, così pochi casi per tamponi effettuati. L'indice di contagio è sceso nel nostro Paese allo 0,8 (l'ormai famoso R0), ha fatto sapere il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, e andare sotto "1" era l'obiettivo prioritario, vuol dire che una persona infetta non arriva a contagiarne un'altra (all'inizio l'indice italiano era intorno al 4,86). E c'è un ulteriore, indiretto, buon segno: dopo un mese, la conferenza stampa di aggiornamento non sarà più quotidiana, verrà tenuta solo due volte a settimana (martedì e giovedì), sebbene la Protezione civile darà comunque ogni giorno le cifre aggiornate sul suo sito. Una decisione presa per la minore pressione dell’emergenza Covid sugli ospedali e visti i numeri complessivamente in discesa. Ma ecco l’aggiornamento quotidiano (insieme alle cifre dei giorni precedenti) sulla situazione del nostro Paese, reso noto appunto da Angelo Borrelli, capo del Dipartimento della Protezione Civile.

I nuovi contagi rispetto a ieri - al netto dei guariti e dei morti - sono 355 (lunedì 1.363, martedì 675, mercoledì 1.127 e ieri 1.189). Il numero invece “al lordo” è 3.493 (ieri 3.786). E i tamponi effettuati ieri sono 65.705, con il 5,35% di positività. Il totale degli attuali positivi accertati in Italia arriva a 106.962 (lunedì 103.616, martedì 104.291, mercoledì 105.418 e ieri 106.607).

Il numero dei decessi continua a restare alto, 575 (domenica 431, lunedì 566, martedì 602, mercoledì 578 e ieri 525).

I ricoveri nelle terapie intensive scendono, ancora, a 2.812 (domenica 3.343, lunedì 3.260, martedì 3.186, mercoledì 3.079 e ieri 2.936), quattordicesimo giorno consecutivo di calo e il numero più basso dal 21 marzo. Mentre si trova in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi il 73% degli attuali positivi (ieri 72%). Sempre rispetto a ieri, i guariti sono 2.563 (lunedì 1.224, martedì 1.695, mercoledì 962 e ieri 2.072).

Ma attenzione ai facili entusiasmi: “La seconda ondata in autunno è una certezza - dice Walter Ricciardi, rappresentante italiano Oms e
consulente del ministro della Salute -. Fino a quando non avremo un vaccino ci saranno nuove ondate o, speriamo, tanti piccoli focolai epidemici che andranno contenuti. Quello autunnale e invernale, come nel caso dell’influenza, è il periodo in cui una combinazione di eventi climatici, comportamentali, immunologici, fa si che il virus possa riemergere. Per questo è molto importante non accelerare le riaperture: in caso contrario la seconda ondata, invece di averla più avanti, rischiamo di subirla prima dell’estate".

Come sono andate, percentualmente parlando, le ultime tre settimane? Da lunedì 30 marzo a domenica 5 aprile, i positivi accertati al coronavirus (scalando morti e guariti, quindi non il numero totale di casi dall’inizio della pandemia) sono passati da 75.528 a 91.246, con un aumento percentuale del 20,8% in questi sette giorni (più 15.718 casi), rispetto a quelli precedenti. Non una riduzione della diffusione, ovviamente, ma una frenata della crescita.

La settimana seguente, da domenica 5 aprile a sabato 11, i positivi sono saliti a 100.269 in sette giorni (più 9.023) e l’aumento della crescita si è percentualmente più che dimezzato, rispetto alla settimana precedente, scendendo a 9,88%.

Negli ultimi sette giorni, da sabato scorso a oggi, i positivi attuali sono arrivati a 106.962 (più 6.693), con l’aumento percentuale sceso oggi a 6,67%.

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