martedì 14 aprile 2015
​La corte d'Assise di Firenze: non fu lui ad ordinarla. Nell'attentato, il 23 dicembre del 1984, morirono 16 persone. Il Pm Angela Pietroiusti aveva chiesto l'ergastolo.

LA SCHEDA 16 vittime senza un mandante
COMMENTA E CONDIVIDI
​Non ordinò la strage del treno rapido 904 del 23 dicembre 1984: con questa motivazione Totò Riina è stato assolto dalla Corte d'Assise di Firenze. La sentenza, durata pochi secondi, è stata letta dal presidente della Corte, Ettore Nicotra. La corte si è riunita per un'ora e mezzo prima di emettere la sentenza. La strage costò la vita a 16 passeggeri e dove rimasero ferite 267 persone.  "Me lo fanno sapere... male o bene".Così il boss Totò Riina, in videoconferenza dal carcere diParma dove è detenuto, ha parlato, facendo sapere all'aula chesi sarebbe ritirato, non assistendo quindi alla sentenza cheè stata emessa oggi dalla Corte. La pm Angela Pietroiusti hachiesto l'ergastolo per il boss di Cosa Nostra come mandantedella strage del Rapido 904 del 23 dicembre 1984. Il poliziottodella penitenziaria vicino a Riina, nel carcere di Parma,durante l'arringa del legale difensore, Luca Cianferoni,presente in aula, ha spiegato che l'imputato "riferisce che nonvuole essere presente alla lettura della sentenza". "A chi fa comodo Riina parafulmine oggi? A chi fa comodo questo processo? Perchè un ergastolano come Calò dice di essere innocente? Chiedetevelo, date un servizio a questo Paese". Così l'avvocato Luca Cianferoni, legale difensore di Totò Riina, durante la sua arringa in aulabunker.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: