martedì 12 marzo 2019
L'operazione dei carabinieri di Palermo. Spaccio di cocaina, estorsioni, imposizione di una marca di caffè, , ma anche turismo: sono i campi nei quali la mafia del dopo Riina faceva affari
Un fermo immagine tratto da un'operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Palermo mostra un momento dell'operazione che ha portato all'arresto di 32 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, favoreggiamento aggravato, trasferimento fraudolento di valori, sleale concorrenza aggravata dalle finalità mafiose, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi

Un fermo immagine tratto da un'operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Palermo mostra un momento dell'operazione che ha portato all'arresto di 32 persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, favoreggiamento aggravato, trasferimento fraudolento di valori, sleale concorrenza aggravata dalle finalità mafiose, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi

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Colpo alla nuova mafia. Quella del dopo Riina che fa affari con lo spaccio di cocaina, venduta soprattutto a professionisti, con il traffico di armi, ma anche con l'imposizione delle forniture di caffè ai bar. L'operazione, denominata Atena, è scattata all'alba di oggi. Fiumi di cocaina per la cosiddetta Palermo-bene: scoperti quasi 200 insospettabili clienti, con consegne a domicilio a tutte le ore. Scoperta anche la "mafia del caffè", con i boss che decidevano e imponevano le forniture di una marca specifica nei bar palermitani. Soldi che arrivavano dalla droga, ma anche da nuove iniziative imprenditoriali legate al turismo. Tra i reati contestati c'è anche detenzione illecita di armi

BLITZ DELLA DEI CARABINIERI: 32 ARRESTI
La Dda ha smantellato il mandamento mafioso di Porta Nuova e arrestato 32 persone ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsioni aggravate dal metodo mafioso, favoreggiamento reale aggravato, trasferimento fraudolento di valori, sleale concorrenza aggravata dalle finalità mafiose, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illecita di armi.

LO SPACCIO DI COCAINA A PALERMO
Secondo quanto emerge dall’operazione antimafia è lo spaccio di droga "la principale fonte di reddito di Cosa nostra". E la “domanda non accenna a decrescere, anzi sembra in continua crescita". Tra i clienti molti professionisti, imprenditori, architetti, dentisti.

GLI "AFFARI" NELLE FORNITURE DI CAFFÈ IMPOSTE AI BAR E NEI TRASPORTI CON I BUS TURISTICI
Sono state anche individuate due diverse attività, una imprenditoriale e l’altra commerciale a Palermo e riconducibili agli esponenti di vertice di Cosa Nostra, ma intestate a prestanome. Secondo quanto si apprende, con l’intimidazione mafiosa il gruppo di Porta Nuova avrebbe creato illecita concorrenza aggravata dal metodo mafioso per avere imposto la fornitura di caffè a bar del territorio.
Un investimento in grande stile, come quello per il turismo, con i servizi di trasporto assicurati con bus turistici. Individuati gli autori di 5 estorsioni nei confronti di imprenditori e commercianti costretti al versamento a cosa nostra di somme di denaro.

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