martedì 27 febbraio 2018
Danneggiata la vetrina del Gus (Gruppo umana solidarietà) che presta assistenza e aiuti ai migranti. In passato la Onlus si era occupata di Innocent Oseghale, coinvolto nell'omicidio di Pamela
Pietre contro il centro che accoglie migranti
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Nuovo atto vandalico a Macerata nei confronti di chi si occupa degli stranieri. Danneggiata a mattonate nel pomeriggio di lunedì la vetrina della sede del Gus (Gruppo Umana Solidarietà) in piazza Mazzini. Lo denuncia l'associazione che presta assistenza a migranti e richiedenti asilo. Tra questi c'era stato Innocent Oseghale, il nigeriano di 29 anni accusato con 3 connazionali d'aver ucciso e smembrato Pamela Mastropietro. Il 29enne era stato espulso dal programma per violazioni del regolamento di accoglienza perché sorpreso a spacciare.

"L'atto vandalico - attacca il Gus - si alimenta di falsità, insinuazioni e calunnie di questi mesi; trova protezione e silenzi nei troppi se e ma". Un'azione violenta "contro chi si occupa di accoglienza e integrazione ed è da mesi sotto il mirino di chi soffia sul fuoco per ottenere un tornaconto elettorale e click sui social network". Da mesi il Gus è oggetto di "attacchi strumentali dopo i fatti di cronaca a Macerata". Il Gus "crede nella pace e nel dialogo: non si fermerà di fronte a un gesto violento e vigliacco. Continuiamo
in ciò che è giusto".

"Un fatto gravissimo che va condannato con fermezza" aggiunge Patrizio Gonnella, presidente della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili (CILD) di cui anche Gus fa parte.

"A poco più di 20 giorni dalla tentata strage ad opera di Traini, assistiamo ad un altro gesto intollerante e intimidatorio di matrice razzista e xenofoba. Nell'esprimere solidarietà agli operatori di Gus - conclude Gonnella - chiediamo al ministro dell'Interno di intervenire con decisione affinché gli stessi operatori e i migranti ospitati possano continuare nel loro lavoro e nel loro percorso di integrazione, senza paura di rimanere vittima di atti che ne possano mettere a rischio l'incolumità".

Una delle vittime della tentata stage dello scorso 3 febbraio, Wilson Kofi, era in accoglienza in uno dei progetti di Gus.

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