giovedì 17 marzo 2016
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Il Pd dà spazio «a tutte le diverse sensibilità e culture» che «coesistono» nel partito stesso. A patto di non essere 'troppo' cattolico, magari contrario all’aborto e critico verso l’ideologia gender. In questo caso il Pd, che la sera prima ti aveva candidato a consigliere comunale, ti cancella dalla lista. Così, almeno, è andata a Bologna. (LEGGI) E mette un po’ tristezza vedere il primo partito italiano «fare autocritica» (come ai 'bei tempi' dell’Unione Sovietica, verrebbe da dire) e «ringraziare per la prontezza» gli organi di informazione che hanno 'smascherato' quello che, a tutti gli effetti, è stato trattato da infiltrato. Del resto, si legge in una nota, i principi di De Fraia «nulla hanno a che fare con il profilo politico del Pd di Bologna». Il quale, evidentemente, ha un profilo politico tutto suo, distinto dal partito nazionale. O no?
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