mercoledì 18 marzo 2015
L'esponente Ncd assicura di non aver ricevuto nessuna richiesta di dimissioni da Renzi e riferisce al question time delle 15. Alfano lo "blinda". Il M5S lo contesta in aula: "dimettiti".
Incalza interrogato respinge le accuse
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Sono tranquillo, il governo mi appoggia. Maurizio Lupi entra alla Camera per il question time. E assicura di essere sereno sul proseguo del suo mandato come ministro. E mentre in aula i grillini agitano gli orologi, "non avevamo i Rolex" ironizzano mostrando oggetti assai meno costosi (due di loro vengono espulsi), l'esponente del Ncd prova a spiegare la sua posizione. "Confermo l'obiettivo del ministero di garantire una rapida ed efficiente realizzazione delle opere e garantire la massima trasparenza" dice. Quanto a Ercole Incalza Lupi spiega che l'ingegnere "dal 31 dicembre 2014 non è più direttore dell'unità tecnica di missione e non ha nè un rapporto di consulenza nè di collaborazione con il ministero". Ribadisce che non si dimetterà e che spiegherà tutto in aula. Nuove norme per appalti. Poi la parte programmatica del suo discorso, quella legata al ddl delega di riforma del codice degli appalti, presentanto nell'agosto scorso, attualemente in discussione al Senato. "Credo si debba accelerare l'approvazione del ddl delega, fra le misure - ha spiegato poi Lupi - c'è una riforma della figura del general contractor, il Mit applica la disciplina sugli incarichi dirigenziali ed ho previsto il criterio della rotazione. Il collegamento tra l'attività del ministero e l'attività anticorruzione deve essere ricompresa nel processo di revisione". Il M5s: si dimetta. Agguerrito il M5S che torna a chiedere le dimissioni di Lupi. "Ora a maggior ragione chiediamo che non solo sia calendarizzata al più presto ma che sia votata da tutti la mozione di sfiducia contro il ministro Maurizio Lupi. È indecente che non faccia un passo indietro, in altri Paesi ci si dimette per una tesi di laura".

 

La mattinata a Milano. "Voglio andare in Parlamento a riferire sulle scelte". Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi annuncia da Milano la sua intenzione di andare in aula a spiegare le sue ragioni. Il question time è fissato per le 15 e si preannuncia come un momento cruciale per il governo. "Devo dare - ha aggiunto - tutte le risposte politiche e individuali, la maggioranza valuterà sulle mie parole" spiega confermando così la scelta di non dimettersi, nonostante il pressing che sarebbe arrivato dalla maggioranza e dallo stesso presidente del Consiglio Matteo Renzi. Il ministro però ha smentito categoricamente una richiesta in tal senso. "Renzi non mi ha chiesto nessun gesto spontaneo: io credo che debba dare come è giusto che sia tutte le risposte politiche perchè ho letto da più parti osservazioni e domande giustissime sulla politica del ministero" ha detto aggiungendo che risponderà "anche alle domande più puntuali che sono emerse dalle intercettazioni". "Sono estraneo all'inchiesta". Lupi ha anche escluso qualsiasi suo coinvolgimento dell'inchiesta sulle Grandi Opere che ha portato in carcere il manager Ercolino Incalza. Il nome di Lupi, che non è indagato, emerge in alcune intercettazioni telefoniche su favori e regali al figlio. "Non avrei mai accettato un orologio. E non mi serve" ha detto a proposito del regalo per suo figlio che, secondo quanto si legge nell'ordinanza del giudice di Firenze, alcuni arrestati avrebbe detto di avergli fatto. "Non ho mai fatto pressioni per chiedere l'assunzione di mio figlio e quindi non ci potrà mai essere alcuna intercettazione su questo" ha aggiunto. "Anche perchè - ha aggiunto - mio figlio non ne aveva bisogno". Lupi è stato sporadicamente contestato da alcuni espositori e persone del pubblico. Qualcuno gli ha gridato "vergogna" e "dimettiti" senza ricevere risposte dal ministro che poi ha lasciato la Fiera. Alfano: Ncd lo sostiene. "Noi lo sosteniamo, abbiamo piena fiducia in lui e Lupi non ha pensato a dare le dimissioni". Così il leader Ncd e ministro dell'interno, Angelino Alfano, a margine dell'informativa del premier sul Consiglio d'Europa in Senato. "Acceleriamo i tempi dell'informativa di Lupi in Parlamento: lui è prontissimo" ha aggiunto. "Maurizio Lupi è una persona perbene e onesta e questo è il punto da cui partire", dice Alfano ricordando che "nessun magistrato l'ha indagato". Il Pd: ascolteremo e poi valuteremo. Ma all'interno del Pd nessuno nasconde le perplessità circa l'opportunità politica di sostenere Lupi."Ci sono aspetti da chiarire, bene la disponibilità a farlo. Ascolteremo il chiarimento del ministro, poi faremo le nostre valutazioni". Così il presidente del Pd, Matteo Orfini, risponde a chi alla Camera lo interpella sulla vicenda. "Sicuramente il Parlamento è interessato a capire, è giusto che Lupi spieghi la situazione che si è venuta a creare. Vedremo, vedremo nelle prossime ore" aggiunge Lorenzo Guerini, vicesegretario del Pd. Sul piede di guerra le opposizioni: Sel e M5S che ieri hanno depositato una mozione di sfiducia congiunta.

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