martedì 3 marzo 2020
Bruxelles alza l’allerta, via al coordinamento E Gentiloni vara il suo 'pronti a tutto': «Useremo tutte le opzioni disponibili, se necessario». Il governo chiederà deficit al 2,4%
L'Italia prepara la manovra anti-virus. L'Ue schiera una task force

Ansa

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Una task force europea per coordinare gli sforzi di arginare l’epidemia di Covid-19 affrontando i vari aspetti connessi, dai trasporti alle frontiere e ai medicinali. L’allerta nell’Ue è sempre più rossa, e cresce l’esigenza di un coordinamento europeo, anche se la sanità, da Trattato, sarebbe di stretta competenza nazionale.

Ed ecco la decisione presentata ieri dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, mentre il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, definisce «proporzionata» la manovra d’emergenza italiana e ribadisce la disponibilità di Bruxelles alla flessibilità. «L’Ecdc (il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, ndr) - spiega la tedesca - ha annunciato che il livello di rischio è cresciuto da moderato a elevato per la popolazione nell’Ue. In altre parole, il virus continua a diffondersi ». Dunque, «ci troviamo in una situazione che è molto complessa e richiede un’azione molto rapida e un forte coordinamento a tutti i livelli e nei diversi settori, non solo a livello europeo ma anche nazionale.

E poi un approccio molto globale e coerente da parte di tutti e 27 gli Stati membri». La task force vedrà cooperare 5 commissari: Salute (Stella Kyriakides), Gestione delle crisi ( Janez Lenarcic), Affari interni ( Ylva Johansson), Trasporti (Adina Valean), Economia (Gentiloni). Si occuperanno di tre pilastri: il primo quello più strettamente medico, il secondo quello della mobilità con la questione delle limitazioni ai viaggi ma anche Schengen (anche se Von der Leyen ha ribadito che non si parla, per ora, di controlli alle frontiere interne); il terzo, infine, affronterà l’impatto economico sui settori più colpiti (turismo, trasporti, commercio, catena di rifornimenti). La Commissione ha inoltre lanciato un sito web centralizzato, nonché una gara d’appalto congiunta che coinvolge 20 stati per rispondere al crescente fabbisogno di prodotti di protezione sanitaria soprattutto per medici e infermieri.

Ultimo punto, la vicepresidente Vera Jourova lavorerà con le principali piattaforme del web per contrastare l’«infodemia» di bufale via Internet. Il tutto mentre il presidente David Sassoli annunciava la riduzione delle attività del Parlamento Europeo alle sole materie strettamente parlamentari, con l’annullamento di altri eventi e l’esclusione dall’accesso al Parlamento di persone che siano state non solo nelle aree rosse italiane, ma anche in quelle «gialle» (praticamente tutto il Nord Italia).

L’aspetto economico è naturalmente cruciale, i «rischi al ribasso » legati all’epidemia paventati a metà febbraio nelle previsioni economiche d’inverno della Commissione, dice Gentiloni, «si stanno concretizzando ».

Guardando all’Italia, già la scorsa settimana il commissario aveva detto a chiare lettere che le regole del Patto prevedono deroghe per eventi eccezionali, che ieri ha nuovamente citato. Ieri l’ex premier è stato ancora più esplicito, sbilanciandosi sulle misure da 3,6 miliardi di euro preannunciate domenica dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, e che saranno approvate entro questa settimana, con il governo che si appresta a chiedere al Parlamento di alzare il deficit 2020 al 2,4%, lo 0,2% in più rispetto al previsto. Queste misure, ha commentato Gentiloni, sono «una risposta proporzionata all’emergenza ».

Quanto alla flessibilità, ha aggiunto, «considereremo la richiesta italiana con spirito di solidarietà e comprensione per la situazione, è la mia risposta positiva». Lo spettro della crisi economica riguarda però tutta Europa. Ed «è tempo di dire – ha dichiarato Gentiloni – che l’Ue è pronta a utilizzare tutte le opzioni disponibili della politica economica, se e quando sarà necessario, per salvaguardare la nostra crescita».

Una questione di cui discuteranno domani, in teleconferenza, i ministri finanziari dei 27 in un Eurogruppo «allargato» ai non-euro. Per possibili misure concrete l’occhio è rivolto all’Eurogruppo ed Ecofin in calendario il 16 e 17 marzo. Si guarda non solo a flessibilità e investimenti, ma anche a misure come quelle prese nella crisi del 2008, anzitutto le deroghe sulle norme sugli aiuti di Stato per consentire ai vari governi di soccorrere i settori più colpiti.

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