mercoledì 28 luglio 2010
Potrebbe esserci la gelosia dietro la strage compiuta oggi da Alberto Sopranzi. L'uomo ha gravemente ferito la sua ex fidanzata, uccidendo la madre e la sorella. Al termine di una fuga di poche ore, l'uomo si è consegnato ai carabinieri.
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Sembra essere stata dettata dalla gelosia la strage che si è compiuta oggi Loreto (Ancona), con due morti e una ragazza ferita. A sparare è stato Alberto Sopranzi, 59 anni, armato di una pistola calibro 22. La donna ferita è la sua ex fidanzata, che sembra avesse deciso di concludere la loro relazione: Vincenza Mannini, 28 anni di Catania. La giovane si trova in sala operatoria presso l'ospedale regionale di Torrette dove è giunta in eliambulanza. Le sue condizioni sono gravi ma non disperate.Nella sparatoria sono rimaste uccise Rita Pulvirenti, 54 anni, e Silvana Mannino, 30 anni, rispettivamente madre e sorella di Vincenza. Il principale bersaglio del killer.Poche ore dopo il delitto, l'omicida si è consegnato spontaneamente ai carabinieri di Numana. L'omicida, che è nato in Argentina ma ha vissuto a lungo in Sicilia, prima a Catania e poi a Carlentini, in provincia di Siracusa, lavora come guardiano presso il campeggio Numana Blu di Numana. È incensurato, e in possesso di un titolo sportivo per la detenzione di armi.A quanto è emerso, aveva avuto una relazione molto tormentata con Vincenza Mannino, con la quale per un periodo ha anche convissuto. Dopo la sparatoria aveva abbandonato Loreto in bicicletta, abbandonandola però poco lontano. Probabilmente si è sentito braccato (ricerche erano in corso lungo tutta la rivera del Conero), e ha deciso di consegnarsi ai carabinieri.
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