venerdì 14 agosto 2015
​Il 18enne deceduto domenica scorsa davanti a una discoteca di Santa Cesarea (Lecce) non aveva assunto droghe. L'autopsia aveva rilevato una malformazione cardiaca in grado di provocare una morte improvvisa.
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​Lorenzo Toma, il 18enne morto domenica scorsa all'uscita della discoteca Guendalina di Santa Cesarea Terme (Lecce), "è deceduto per cause naturali". A dare la conferma è stato il procuratore della Repubblica di Lecce, Cataldo Motta, che ha incontrato i giornalisti nel primo pomeriggio per comunicare i risultati degli esami tossicologici. "Non è stata rinvenuta alcuna sostanza stupefacente - ha spiegato Motta - né a livello di urine né di sangue né nel contenuto gastrico".

Al termine dell'autopsia, compiuta lo scorso 11 agosto, il medico legale Alberto Tortorella aveva riferito che Lorenzo era affetto da una cardiomiopatia ipertrofica, una patologia che può causare una morte improvvisa e della quale pare che né lui né i familiari fossero informati.

"Abbiamo fatto una ricerca indirizzata esclusivamente all'eventuale presenza di sostanze stupefacenti o di tipo farmacologico - continua Motta - ma non abbiano trovato niente neanche in riferimento ad un tempo passato. Gli esami biologici non hanno riguardato la presenza di alcol perché questo comunque non avrebbe inciso sulla morte". "L'alcol - ha aggiunto - essendo un vasodilatatore avrebbe persino potuto procurare effetti postivi alla patologia di cui Lorenzo soffriva, una cardiomiopatia ostruttiva che spesso causa una morte improvvisa e che essendo asintomatica è difficile da diagnosticare".

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