martedì 1 ottobre 2013
"Piazza Pulita" (La 7) trasmette un colloquio tra un parlamentare pdl e il leader, captato mentre il primo veniva intervistato. L’ira di Ghedini che cerca di fermare la messa in onda, annunciando querele: gravissimo.
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Diventa subito un caso, che investe i già delicati rapporti tra Silvio Berlusconi e il Colle, lo sfogo telefonico del leader del Pdl con un esponente del suo partito, registrato da una troupe mentre era in corso un’intervista con quest’ultimo. Una sorta di fuori onda in cui il Cavaliere dice che qualcuno gli ha riferito di una pressione del presidente della Repubblica sulla Corte di Cassazione per avere in anticipo la sentenza sul Lodo Mondadori e, poi, per far riaprire la camera di consiglio. Parole che provocano la durissima reazione del Colle. «Quel che sarebbe stato riferito al senatore Berlusconi circa le vicende della sentenza sul Lodo Mondadori è semplicemente un’altra delirante invenzione volgarmente diffamatoria nei confronti del Capo dello Stato», fa sapere l’ufficio stampa della Presidenza della Repubblica. Anche il primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce, destinatario delle presunte chiamate del Colle, parla di «pura fantascienza. È evidente che non c’è mai stata una cosa di questo genere».L’audio è andato in onda ieri sera nel corso della trasmissione di La7 "Piazzapulita", dopo essere stato anticipato dal Tg dell’emittente, dal sito del Fatto quotidiano e da altri a seguire, nonostante la diffida arrivata dall’avvocato di Berlusconi Nicolò Ghedini, che parla di «gravissima violazione dei principi costituzionali». E annuncia azioni giudiziarie, «invitando nel contempo i responsabili della trasmissione a non voler utilizzare il materiale palesemente vietato». Invito non raccolto. Nonostante l’audio sia di non perfetta qualità (anche se le parole si capiscono benissimo), non viene insomma contestato che la voce sia proprio quella di Berlusconi e, dunque, l’autenticità del colloquio.La rivelazione del quale cade in un momento delicatissimo, in cui la crisi politica rischia di tracimare in uno scontro istituzionale. «Tu non riesci ad avere nessuna informazione su quello che è successo alla sezione civile della Cassazione per il lodo De Benedetti? Mi è stato detto che il capo dello Stato avrebbe telefonato per avere la sentenza prima che venisse pubblicata», l’inizio del brano mandato in onda. All’interlocutore che in quel momento veniva intervistato proprio da un giornalista della trasmissione condotta da Corrado Formigli, i cui microfoni sono riusciti a captare il contenuto della telefonata. «Dopodiché - prosegue Berlusconi - ha ritelefonato da capo, ha fatto ritelefonare da Lupo (Ernesto Lupo, consigliere giuridico del Quirinale ed ex presidente della Cassazione, ndr) al presidente della Cassazione (Santacroce, ndr) che ha chiamato il presidente di Sezione (Francesco Trifone, ndr), costringendolo a riaprire la camera di consiglio. Cosa che non succede mai! Perché la sentenza era già pronta il 27 di giugno».Nel seguito della conversazione Berlusconi spiega anche quali sono stati secondo lui gli effetti concreti di questo presunto intervento del Quirinale: 200 milioni in più per De Benedetti rispetto allo "sconto" che è stato fatto al gruppo di Cologno.
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