mercoledì 7 luglio 2010
In una nota della Presidenza della Repubblica a proposito di un emendamento al Lodo Alfano si legge che il presidente Napolitano non ha «nessun motivo, né personale né istituzionale, per sollecitare innovazioni alla normativa vigente, quale è sancita dalla Costituzione, sulle prerogative del capo dello Stato».
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«La Presidenza della Repubblica resta sempre rigorosamente estranea alla discussione, nell'una o nell'altra Camera, di proposte di legge d'iniziativa parlamentare, la cui presentazione non deve, a differenza dei disegni di legge d'iniziativa governativa, ai sensi dell'art. 87 della Costituzione, essere neppure autorizzata dal capo dello Stato». È quanto si legge in una nota dell'Ufficio stampa della Presidenza della Repubblica.«Ciò vale anche per la proposta di legge costituzionale (a firma del senatore Gasparri ed altri, recante disciplina dei processi nei confronti delle alte cariche dello Stato) attualmente in discussione alla prima Commissione del Senato della Repubblica - prosegue la nota - e per qualsiasi emendamento presentato in quella sede. Ciò nonostante il quotidiano Il Giornale, dopo che già ieri Il Fatto Quotidiano era intervenuto ambiguamente sull'argomento, ha tratto spunto da tale vicenda parlamentare per un sensazionalistico titolo e articolo di prima pagina, destituiti di qualsiasi fondamento, la cui natura ridicolmente ma provocatoriamente calunniosa nei confronti del Presidente della Repubblica non può essere dissimulata da qualche accorgimento ipocrita: la Presidenza non può non rilevarne la gravità».«Il presidente della Repubblica non ha comunque nessun motivo, nè personale nè istituzionale - conclude la nota - per sollecitare innovazioni alla normativa vigente, quale è sancita dalla Costituzione, sulle prerogative del capo dello Stato».
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