venerdì 6 dicembre 2013
Istituzioni parte civile oggi al processo. Valle del Marro: il clan Mammoliti vandalizzò i terreni sottratti alla ’ndrangheta e affidati alla cooperativa Bubbico: «Avevamo promesso di non lasciarli soli. E adesso siamo qui».​
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Il ministero dell’Interno e l’Agenzia nazionale per i beni confiscati al fianco della cooperativa Valle del Marro. Oggi alla seconda udienza del processo per i danneggiamenti e le in­timidazioni contro i giovani che gesti­scono i terreni strappati alla ’ndran­gheta, sarà presente l’Avvocatura dello Stato che presenterà la costituzione di parte civile contro il clan Mammoliti.
Lo annuncia ad Avvenire il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico. «Aveva­mo promesso che non li avremmo la­sciati soli e questa è una prima rispo­sta concreta», spiega il vice del ministro Alfano che aveva definito «sconcertan­te » l’assenza delle istituzioni alla prima udienza quando solo la cooperativa si era costituita parte civile contro il boss Saverio Mammoliti e altri esponenti della 'famiglia' accusati di tentata e­storsione e del taglio di alcune centi­naia di ulivi secolari. Anche il comune di Oppido, al quale gli uliveti sono sta­ti assegnati, ha deciso di costituirsi par­te civile con una delibera che arriva do­po il pressing della prefettura di Reggio Calabria dopo la denuncia di Avvenire di più di un mese fa. Presenze istitu­zionali per un processo simbolo.
È la prima volta che vengono individuati i responsabili di un attentato a un bene confiscato. Così come la costituzione di parte civile dei danneggiati. Superati, dunque, dubbi e resistenze. E così oggi, davanti ai mafiosi, non sa­ranno più soli i giovani della coopera­tiva nata dalla collaborazione tra la dio­cesi di Oppido-Palmi e l’associazione Libera, col sostegno del 'Progetto Po­licoro' della Cei. «Siamo molto contenti – commenta il presidente Giacomo Zappia –, in questa terra non è mai po­sitivo essere soli. Ora sentiamo le isti­tuzioni vicine e questo ci dà forza». Po­che parole perché c’è da lavorare. È in partenza per Firenze il primo carico, circa 9 tonnellate, di 'clementine della legalità', frutto dell’accordo con la Coop. Agrumi doppiamente puliti, bio­logici e raccolti sui terreni confiscati.
Oggi al Tribunale di Reggio Calabria non ci saranno solo le istituzioni. Avviso Pubblico, l’associazione che raccoglie i comuni sui temi della legalità, sarà pre­sente col sindaco di Polistena, Miche­le Tripodi mentre Giuliano Palagi, membro della Commissione Consulti­va, affiancherà gli avvocati della coo­perativa. Molte altre associazioni han­no raccolto l’appello del coordina­mento di Libera della Piana di Gioia Tauro. «Per essere in tanti a chiedere giustizia – spiega don Pino Demasi, par­roco di Polistena e 'papà' della coope­rativa –, per non lasciare soli i giovani della Valle del Marro, per far crescere il coraggio nei nostri territori e costruire la necessaria corresponsabilità attorno a scelte decisive e incisive che aiutino tutti ad affrancarsi da ogni condizio­namento mafioso». Appuntamento og­gi alle 9 per dire «no» alla ’ndrangheta e «sì» alla legalità e al lavoro pulito.
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