lunedì 6 giugno 2016
Il Ministero dell’Istruzione potrebbe presto rimuovere il divieto dell’uso di smartphone in classe per gli studenti, in vigore dal 2007. L’ha annunciato il sottosegretario Davide Faraone. Cose ne pensate?
«Presto via il divieto di smartphone in classe»
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Lo smartphone torna a scuola, ammesso che ne fosse mai uscito. Il Ministero dell'Istruzione si appresterebbe infatti a togliere il divieto all'utilizzo in classe introdotto nel 2007 dall'allora ministro Beppe Fioroni. Certamente una delle regole meno rispettate nella scuola italiana, vista la diffusa tolleranza verso l’uso del telefono durante le lezioni, fosse pure a solo scopo ludico. La fine del divieto di smartphone nelle aule scolastiche è stato annunciato – due giorni prima della fine dell’anno scolastico, esami a parte – dal sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone, che ha definito il divieto assoluto «un atteggiamento luddista» che «oggi è fuori dal tempo». «Si tratta di prendere atto della realtà e trasformare uno strumento concepito solo come qualcosa da proibire in uno strumento utile per la didattica – ha aggiunto l’esponente Pd del governo –. Molto presto quasi tutte le scuole italiane saranno cablate, dovremo dotare i ragazzi di strumenti che probabilmente già hanno per poter sviluppare una didattica orizzontale nell'utilizzo del digitale». Faraone aggiunge che «il tema è prevedere un uso del digitale nella didattica abbastanza normale, come già accade nella vita quotidiana di ragazzi e ragazze». A chi potrebbe facilmente obiettare che togliere il divieto, per quanto poco osservato, potrebbe equivalere a un sostanziale via libera allo smanettamento indiscriminato su iPhone, Samsung e altri dispositivi il sottosegretario replica che «l'utilizzo dello smartphone non vuol dire stare al telefono o mandare messaggini». L'uso in classe degli smartphone, così come dei tablet, rientra infatti nel «Piano nazionale della scuola digitale» varato dal Ministero, che prevede anche classi con connessioni ultraveloci, studenti interattivi, edifici scolastici innovativi. Un piano che vuole arrivare entro il 2020 alla «innovazione del processo educativo» basato «sull'interazione costante» degli studenti, e per il quale il Governo ha già stanziato un miliardo di euro. Faraone ne parla anche sulla sua pagina Facebook: «I vantaggi di smartphone e tablet in classe sono numerosi, dal punto di vista didattico, per l'inclusione di alunni disabili, nella lotta al cyberbullismo» in quanto «solo un uso consapevole di questi dispositivi può aiutare a sconfiggerlo». E voi come la pensate? Dall’annuncio alla rimozione effettiva del veto c’è ancora tempo: tanto per cominciare, per far conoscere al Ministero (o ad Avvenire: lettere@avvenire.it ) la propria opinione di studenti, insegnanti o genitori.
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