giovedì 6 febbraio 2014
Successo della tappa al “Bar Ermy”. Il titolare: «Preferisco guadagnare di meno che rovinare qualcuno». VAI AL DOSSIER
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«Con le macchinette potremmo guadagnare di più? Noi preferiamo mangiare una bistecca in meno ma andare a dormire tranquilli, con la coscienza serena». Erminio e Palma Maggi hanno da sempre rifiutato ogni proposta di collocare slot-machines nel loro piccolo ma suggestivo “Bar Ermy” di viale Golgi, a Pavia, nei pressi del Policlinico San Matteo. «Da vent’anni ho questo bar – spiega Erminio – e non voglio sentirmi responsabile di avere rovinato la vita a qualcuno».E “Slot Mob”, l’iniziativa di mobilitazione generale contro il gioco d’azzardo che sta percorrendo tutta l’Italia, ha scelto proprio il “Bar Ermy” per far tappa a Pavia e continuare nell’opera di sensibilizzazione contro le slot machines. Ieri sera, a partire dalle 19, i membri delle associazioni impegnate nella lotta contro questo fenomeno dilagante, che è valso a Pavia il triste primato di “capitale europea” del gioco d’azzardo, si sono dati appuntamento ai tavolini del piccolo bar. «Vogliamo dire grazie ai proprietari per la loro scelta coraggiosa e coerente – spiega Simone Feder, tra i fondatori del Movimento No Slot – e far conoscere chi sostiene una economia vera e giusta, anche a costo di rinunciare ad introiti maggiori». I membri delle associazioni, ma anche semplici passanti, hanno consumato l’aperitivo “della resistenza”, rigorosamente analcolico e si sono intrattenuti in un’atmosfera cordiale e lontana dai rumori molesti delle macchinette mangiasoldi. A disposizione della gente, grazie al contributo di Aerel, l’associazione di giochi di ruolo e da tavolo di Pavia, alcune classiche e storiche iniziative di intrattenimento. C’è chi ad esempio ha giocato a scacchi, come segnale di una completa guarigione dalla ludopatia passata.«Questo è un aspetto terapeutico importante che viene utilizzato per allontanare dalla dipendenza dal gioco d’azzardo – spiega Feder –. Slot machines e scacchiere sono esattamente agli antipodi: le prime bruciano i tempi di risposta nella sfida contro una macchinetta, le seconde insegnano il valore della pazienza e dell’attesa della mossa dell’avversario».
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