venerdì 6 maggio 2016
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Maugeri, la Regione Lombardia chiede 5,6 milioni a Formigoni Cinque milioni e 619 mila euro. È la richiesta danni, come provvisionale subito esecutiva, che la Regione Lombardia, guidata da Roberto Maroni e parte civile nel processo milanese sul caso Maugeri, ha presentato nei confronti dell’ex Governatore Roberto Formigoni, imputato per associazione per delinquere e corruzione assieme ad altre nove persone, tra cui il faccendiere Pierangelo Daccò e l’ex assessore lombardo Antonio Simone. Per il 'Celeste', nella scorsa udienza i pm hanno chiesto 9 anni di carcere e oggi è toccato all’amministrazione regionale presentare il conto all’ex numero uno del Pirellone. Per il legale della Regione, sul 'sistema corruttivo' che, secondo le indagini, aveva come 'capo' proprio Formigoni, ci sono una serie di 'riscontri processuali'. «La ragionevolezza non abita più a Palazzo Lombardia», ha commentato Formigoni che ha definito «illogiche e irrazionali le conclusioni della Regione», aggiungendo che «la Regione Lombardia non può che difendere la piena legittimità delle procedure e degli atti delle mie Giunte, anche perché l’attuale Giunta le ha conservate tutte, compresi gli stanziamenti per la Maugeri che sono anche percentualmente aumentati». Stando alle indagini dalle casse della Fondazione Maugeri sarebbero usciti circa 61 milioni di euro tra il ’97 e il 2011, e dalle casse del San Raffaele, tra il 2005 e il 2006, altri nove milioni di euro. Tutti soldi che sarebbero confluiti sui conti e sulle società di Daccò e Simone, presunti collettori delle tangenti, i quali poi avrebbero garantito circa otto milioni di euro in benefit di lusso a Formigoni. Tensione alle stelle nel Pd, dove si cerca di mettere al riparo la riforma costituzionale, ritenuta sotto attacco. Lunedì il segretario in Direzione per serrare i ranghi in vista delle amministrative. Malumori per la richiesta del pm di non scarcerare il sindaco di Lodi
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