martedì 29 novembre 2022
Il ministro dell'Ambiente: in carcere chi fa costruire dopo non si può. L'Anci: parole inaccettabili. Il capo della Lega con i primi cittadini
Si scava tra le macerie a Casamicciola

Si scava tra le macerie a Casamicciola - Ansa

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La frana di Ischia crea uno smottamento anche nei Palazzi della politica. Nel governo, con le diverse visioni che emergono fra i ministri Gilberto Pichetto Fratin e Matteo Salvini. Fra governo ed enti locali, sotto attacco per gli abusi, al pari - nell’opposizione - del presidente del M5s Giuseppe Conte, chiamato in causa per il condono adottato da presidente del Consiglio per Ischia nel 2018.

Una sorta di “tutti contro tutti”, mentre ancora si scava alla ricerca dei dispersi. A dare fuoco alle polveri è una dichiarazione “incendiaria” del ministro dell’Ambiente: «Basterebbe mettere in galera il sindaco e tutti quelli che lasciano fare perché i sindaci non devono lasciare costruire», tuona il forzista Pichetto Fratin. «Qualcuno vorrebbe arrestare i sindaci, io invece li voglio proteggere e liberare», è la replica, senza nemmeno citarlo, di Salvini. Mentre per il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci, «gli abusi non sono tutti uguali», e la normativa, annuncia, «avrà bisogno di interventi concreti e qualche volta anche radicali».

Le parole del ministro dell’Ambiente scatenano una levata di scudo dei sindaci. Durissimo il primo cittadino di Bari, e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, che le definisce «di una volgarità inaccettabile», che «denota una grave ignoranza dell’argomento. Liquidare la questione scaricando tutta la responsabilità sui sindaci, addirittura auspicando che vengano “messi in galera”, è l'opposto di quello che un rappresentante delle istituzioni dovrebbe fare: ora dal ministro aspettiamo delle scuse verso i sindaci italiani», sbotta Decaro.

Fra l’altro l’amministrazione di Casamicciola, il Comune in cui è avvenuto il disastro, è retta da un commissario straordinario, il prefetto Simonetta Calcaterra, mentre per i sindaci dell’isola replica duramente al ministro dell’Ambiente il primo cittadino di Lacco Ameno Giacomo Pascale: «Credo che non sappia di cosa stiamo parlando», dice. Dal ministero , a questo punto, arriva una precisazione, che sembra un mezzo dietrofront dettato da Pichetto Fratin dopo il putiferio scatenato: la sua era «una riflessione di carattere generale, che non fa riferimento ad alcun amministratore in modo particolare. Tantomeno al commissario prefettizio che sta guidando in modo inappuntabile Casamicciola da quando è stata indicata dal Governo».

Caccia quindi alle responsabilità pregresse. Il co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli se la prende con Forza Italia, «il partito che ha legalizzato il cemento abusivo con ben due condoni edilizi targati Berlusconi». Ma nel mirino finisce soprattutto il governo Conte, che adottò nel 2018 una misura ad hoc per Ischia alle prese con le conseguenze del terremoto, e per le case danneggiate fu approvata una sanatoria che si rifaceva un condono a maglie larghe, quello del 1985 (governo Craxi) che escludeva solo i casi relativi a gravi precedenti penali. Un provvedimento, fra l’altro, che fu al centro di una polemica dell’ex senatore Gregorio De Falco, che proprio a seguito di un emendamento presentato che si opponeva al condono per Ischia fu costretto a lasciare il M5s. Matteo Renzi, al tempo all’opposizione, ci va giù duro. Definisce Conte «un uomo senza vergogna» che usa la sua «consueta ipocrisia per difendere le scelte del suo governo». Conte decide di intervenire di nuovo. «Il cosiddetto decreto emergenze del 2018 non contiene nessun condono», ribatte. Quella misura, ricorda, inserita nel «cosiddetto decreto emergenze» venne adottata perché «a Ischia la ricostruzione post terremoto era rimasta paralizzata». Ma le pratiche approvate, in base a quella norma, furono «solo 6 su un totale di oltre 1.400 abitazioni danneggiate o distrutte», è la difesa dell’ex premier che parla di «fango» contro di lui.

Per il Pd tocca al segretario Enrico Letta prendersela sia con il governo per le «polemiche» fuori luogo» tra ministri sia con Conte che «nel 2018 ha sbagliato, e noi votammo contro».

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